25 anni fa moriva don Giuseppe Dossetti

A venticinque anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 15 dicembre del 1996, la figura di Dossetti è ancora oggetto di controversia sia a livello politico che ecclesiale, sebbene egli personalmente detestasse entrare in discussioni troppo aspre, e tendesse semmai a ritrarsi, a praticare l’arte del nascondimento salvo quando avvertiva come dovere morale ed insieme religioso esprimere il suo parere. Nella sua vita pubblica ed in quella religiosa a lui toccò la singolare sorte di essere, nel giro di due decenni, magna pars del dibattito costituente e poi di quello conciliare, ricoprendo volta a volta il ruolo di dirigente politico, di capocorrente, di amministratore, di consulente di cardinali e di Pontefici ed infine di animatore di una resistenza etica prima ancora che politica allo smantellamento dei valori fondativi della nostra democrazia, sempre e comunque anelando di tornare ai suoi studi e alla vita monastica che aveva scelto dando vita ad una comunità di fratelli e sorelle piccola ma significativa.
La riforma non risolve i problemi della sanità

Dopo 16 giorni di lavori in aula e quasi 1.800 tra emendamenti e ordini del giorno, la maggioranza di Centrodestra ha approvato a fine novembre la riforma della Sanità lombarda, varata in via sperimentale nel 2015 dalla giunta Maroni, bocciata dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e travolta dalla pandemia l’anno scorso. Nessuno degli emendamenti presentati dall’opposizione è stato accolto e, di fatto, il dibattito in aula non c’è stato.
«Di fatto l’assetto della sanità lombarda non cambia e questo per noi è un peccato mortale», ha affermato Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale membro della Commissione Sanità.
Ecco perché quegli strani odori

“Sull’indagine della Magistratura, nella quale abbiamo piena fiducia, non intendiamo certo entrare, né pensiamo di poterci sostituire ai giudici. Anzi, attendiamo gli sviluppi - prosegue Villani -. Ma che il sistema di spandimento dei fanghi in agricoltura in provincia di Pavia e non solo, non funzionasse, avvenisse in modo selvaggio e che i controlli siano difficoltosi sono dati di fatto. C’è da chiedersi come mai questo territorio, insieme a buona parte della Lombardia, sia abbandonato a se stesso, così come avvenuto per la terra dei fuochi, come se esistesse una decisione in questo senso da parte di qualche ‘potentato’”.
E' utile che Draghi resti premier per tutto il 2022

"Il Partito Democratico voterà il candidato che speriamo emerga da una larga consultazione e con una condivisione almeno nell'attuale maggioranza". Con queste parole il vice-capogruppo del Pd al Senato Franco Mirabelli, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alla domanda se condivida l'appello di Carlo Calenda a sostenere la ministra Marta Cartabia presidente della Repubblica. "Fare nomi in questo momento ritengo che sia sbagliato e che non si faccia un favore neanche a chi i proponenti vorrebbero candidare".
No a divieti di vendita e affitto ma si a fondi per l’efficientamento energetico

Non è obbligando i cittadini a fare lavori di ristrutturazione che spesso richiedono un ingente investimento che possiamo pensare di promuovere gli obiettivi di efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare. Quindi sono da respingere le ipotesi, al momento solo delle fughe di notizie non confermate, che la Commissione europea possa proporre misure di questo tipo nella revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, o che si possa arrivare al divieto di vendita o di affitto. Il lavoro della commissione Industria, Ricerca ed Energia e del Parlamento europeo nel suo complesso dovrà andare in un altro senso.