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La Cei: aiutiamo gli ucraini attraverso la Caritas

Scritto da Avvenire.

Articolo di Avvenire.

Una raccolta di fondi da destinare alla popolazione alla prese con la guerra, un modo anche per non fare sentire soli coloro che si sono trovati in un conflitto che sta portando distruzione e povertà.
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana si è riunta questa mattina a Firenze, all’indomani della chiusura dell’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, ascoltando dalla Caritas Italiana un aggiornamento sulla situazione in Ucraina. Ai vescovi sono state portate le testimonianze dei responsabili di Caritas Ucraina (Chiesa greco-cattolica) e Caritas Spes (Chiesa latina).
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Fermate questo massacro

Scritto da Papa Francesco.

Articolo pubblicato da Avvenire

"Fratelli e sorelle, abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome, Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!"
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Serve isolare la Russia, sostenere la difesa degli ucraini e accogliere ci fugge

Scritto da Franco Mirabelli.

Articolo di Franco Mirabelli pubblicato da Zona Nove.

Dopo 80 anni consideravamo la pace un dato di fatto scontato, purtroppo l'aggressione della Russia di Putin all'Ucraina ha riportato una vera e propria guerra nel cuore del nostro Continente.
Il tentativo di conquistare e asservire il popolo ucraino ha un significato che va oltre i Paesi coinvolti direttamente nel conflitto: coinvolge tutta l'Europa perché cerca di mettere in discussione la stessa idea di rapporti internazionali e di democrazia che conosciamo.
Come è successo per la pandemia, anche questa volta l'Europa si è unita e, mettendo da parte gli interessi nazionali, si sta impegnando a difendere e sostenere il Governo e il popolo ucraino.
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La sessione plenaria di Strasburgo

Scritto da Patrizia Toia.

Intervento di Patrizia Toia (video).

Bentrovate e bentrovati per il nostro appuntamento di aggiornamento, questa volta da Strasburgo. Gran parte delle nostre attività si sono concentrate sulla situazione indescrivibile che l'aggressione bellica russa ha provocato all' Ucraina. Le violenze, sempre più insistite, brutali e sempre più indirizzate alla popolazione civile, stanno profilando una situazione di violazione dei diritti umani e di crimini contro l'umanità, di cui i responsabili saranno chiamati a rispondere. L’efferatezza cui stiamo assistendo spinge l’Europa, con tutto l’impegno necessario, a sostenere fortemente l'Ucraina e anche a ricercare una possibile via di dialogo per tentare di aprire qualche spiraglio tra le parti. L’Europa c’è ed è intenzionata a dare tutto il contributo di cui è capace anzitutto per arrivare ad un cessate il fuoco e poi per una mediazione, senza per questo, però, dimenticare colpe e responsabilità che restano chiare ed evidenti sotto i nostri occhi.
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Difesa comune e allargamento. Le scelte dell'Ue per diventare, davvero, grande

Scritto da Piero Fassino.

Articolo di Piero Fassino pubblicato da Huffington Post.

Mentre la resistenza ucraina tenta con ogni mezzo di respingere l’avanzata di Mosca - e la spettrale foresta bielorussa fa da palcoscenico alle difficili trattative di queste ore - l’Europa, con un balzo all’indietro di settant’anni, sta già vivendo la più vasta emergenza dai tempi della seconda guerra mondiale. Contemporaneamente la repentina e drammatica evoluzione della crisi ucraina ha impresso un'accelerazione senza precedenti a temi che l’Unione ha rinviato per troppo. Anzitutto, la sicurezza e la difesa. La forte coesione ritrovata dall’Europa in questi giorni di guerra nel reagire con fermezza, velocità e una voce comune - tanto nell’adozione di sanzioni, quanto nel sostegno al diritto di difesa ucraino - non può e non deve essere solo una risposta contingente alla crisi in atto. Deve rappresentare il primo passo di un patto per la sicurezza che preveda, finalmente, un sistema di difesa comune.
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