
Aumentano problemi connessi alla salute mentale
"I problemi connessi alla salute mentale sono in aumento in tutto il mondo e incidono in tutti gli ambiti della vita": lo ha detto a Roma al Global Mental Health Summit la Vice Ministra degli Esteri, Marina Sereni.
"Circa una persona su otto nel mondo vive con un disturbo mentale. L'ansia e i disturbi depressivi sono aumentati di oltre il 25% durante il primo anno della pandemia, aggiungendosi a quasi un miliardo di persone che già vivevano con un disturbo di questo tipo", ha sottolineato Sereni, secondo quanto si legge in un comunicato.
"Circa una persona su otto nel mondo vive con un disturbo mentale. L'ansia e i disturbi depressivi sono aumentati di oltre il 25% durante il primo anno della pandemia, aggiungendosi a quasi un miliardo di persone che già vivevano con un disturbo di questo tipo", ha sottolineato Sereni, secondo quanto si legge in un comunicato.

Dal congresso e dall’opposizione abbiamo l’occasione di dare più forza al PD
Intervento di Franco Mirabelli al Gazebo del PD a Baggio.
Il 14 ottobre il PD ha compiuto 15 anni. Credo che quella sia una data importante e su cui dobbiamo riflettere.
Una serie di commentatori hanno spiegato che il PD è fallito, che non ha più ragione di essere, che è irrimediabilmente residuale rispetto alla politica italiana.
In realtà, ci sono diverse ragioni per cui questa analisi è sbagliata.
Il 14 ottobre il PD ha compiuto 15 anni. Credo che quella sia una data importante e su cui dobbiamo riflettere.
Una serie di commentatori hanno spiegato che il PD è fallito, che non ha più ragione di essere, che è irrimediabilmente residuale rispetto alla politica italiana.
In realtà, ci sono diverse ragioni per cui questa analisi è sbagliata.

Se il buongiorno si vede dal mattino
Articolo di Piero Fassino.
La elezione dei Presidenti di Camera e Senato ha smentito l'immagine di moderazione e di affidabilità istituzionale che la Meloni cerca inutilmente di accreditare.
Non è naturalmente in discussione il diritto di chi ha vinto le elezioni di presiedere le Camere, anche se nella storia della Repubblica ci sono illustri precedenti di Presidenze bipartisan. E peraltro la stessa Meloni in campagna elettorale aveva dichiarato di voler riconoscere alle opposizioni uno dei vertici parlamentari.
La elezione dei Presidenti di Camera e Senato ha smentito l'immagine di moderazione e di affidabilità istituzionale che la Meloni cerca inutilmente di accreditare.
Non è naturalmente in discussione il diritto di chi ha vinto le elezioni di presiedere le Camere, anche se nella storia della Repubblica ci sono illustri precedenti di Presidenze bipartisan. E peraltro la stessa Meloni in campagna elettorale aveva dichiarato di voler riconoscere alle opposizioni uno dei vertici parlamentari.

Il Pd deve tenere unita la sinistra
"L'Italia si differenzia dalla Francia su un aspetto importante": secondo l'ex presidente francese François Hollande, intervistato da Repubblica, quella del Pd è diversa dalla situazione della sinistra francese: "Il Partito democratico, pur avendo perso influenza, rimane intorno al venti per cento. In Francia sarebbe uno dei principali partiti. Inoltre, la sinistra italiana non è ancora stata fagocitata dal radicalismo. Il programma con cui il Pd e i suoi partner si sono presentati non era un programma alla Mélenchon".

Una scelta che divide
Articolo di Chiara Braga.
La XIX Legislatura ha avuto inizio con l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato. La destra ha eletto due esponenti del proprio campo, come è legittimo che sia, ma con un profilo decisamente lontano da quell’immagine di moderatismo che Giorgia Meloni ha cercato di mettere in campo durante tutta la campagna elettorale.
Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana sono entrambi espressione di una destra che non ha mai fatto i conti con il passato e che ha un’inquietante idea di presente e di futuro.
La XIX Legislatura ha avuto inizio con l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato. La destra ha eletto due esponenti del proprio campo, come è legittimo che sia, ma con un profilo decisamente lontano da quell’immagine di moderatismo che Giorgia Meloni ha cercato di mettere in campo durante tutta la campagna elettorale.
Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana sono entrambi espressione di una destra che non ha mai fatto i conti con il passato e che ha un’inquietante idea di presente e di futuro.