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Riformare il mercato del lavoro per non lasciare lavoratori senza tutele

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento in Senato durante la discussione sul Jobs Act (video).

In queste settimane, stiamo facendo una discussione importante su un tema decisivo per tanti cittadini italiani e per tanti giovani ma credo che sia importante che la nostra discussione resti sul merito della proposta approvata dalla Commissione Lavoro del Senato con la Legge Delega.
Innanzitutto, credo che questa discussione debba partire dalla realtà e non dalle ideologie.
Credo debba diventare un confronto, anche tra posizioni diverse, tutte legittime, ma chiarendo che tra noi non c’è chi difende il lavoro e chi no, come invece ho sentito dire più volte anche nell’Aula del Senato. Non c’è chi vuole togliere i diritti e che li vuole difendere e non c’è alcuna proposta di macelleria sociale.

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Risorse per l'estensione degli ammortizzatori

Scritto da Annamaria Parente.

Annamaria ParenteAbbiamo presentato un emendamento all'articolo 1 del Jobs Act perche' siano previste risorse per finanziare l'estensione degli ammortizzatori sociali e la realizzazione delle politiche attive, che la delega prevede. Si tratta di un emendamento firmato da tutto il Pd nella Commissione Lavoro. La riforma degli ammortizzatori sociali e' il punto cruciale della delega perche' estendere i sostegni economici a tutti i lavoratori che oggi non ce l'hanno, in primis i giovani parasubordinati, e' la vera innovazione rispetto al sistema attuale. Estendere le tutele a tutti i lavoratori costa circa 2 miliardi all'anno. Il nostro emendamento prevede che una parte delle risorse sia reperita attraverso la prevista revisione della Cassa Integrazione e della Cassa Integrazione in deroga e che il resto venga stanziato con la legge di stabilità. L'emendamento prevede lo stanziamento di risorse anche per l'istituzione dell'Agenzia Nazionale per l'impiego e l'allestimento dei servizi di formazione e ricollocazione su tutto il territorio nazionale.

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Lavoro e diritti

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele FianoAscolto S che non ce la fa più e piange. Io lo so cosa mi brucia dentro, lo so perché mi sento in colpa. Ogni giorno qui in Italia, milioni di persone, miei coetanei, più giovani, più vecchi, vivono senza lavoro, oppure lavorano da precari come schiavi, sapendo di non potere dire no a determinate condizioni, sapendo di non poter essere stanchi, o di non poter ammalarsi, sapendo che magari anche se sono bravi, efficienti, capaci, magari anche se sono professionisti, affermati, riconosciuti, comunque il lavoro finirà tra un mese, e che quindi non devono dire di no oggi, perché domani potrebbe non esserci lavoro, anche se i lavori che si sommano sono tre, anche se devono lavorare la notte e alzarsi all'alba, anche se sono soli, anche se quelli per cui lavorano sono più giovani e più stronzi di chiunque altro, anche se chi comanda nel loro lavoro non capisce nulla della qualità di quello che loro producono. Non racconto tutto questo per dare ragione a Renzi nella vicenda Art.18; non mi sto occupando della polemica quotidiana nel PD, anche se io la penso come lui, anche se io penso che investire su ammortizzatori sociali universali, tipo reddito di disoccupazione o cittadinanza per tutti sia la strada maestra; io lo dico rivolgendomi alla mia coscienza, non chiedo ne applausi ne accuse.

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Dare diritti e far crescere le imprese

Scritto da Marina Sereni.

Marina SereniCredo che un partito progressista debba partire, parlando di lavoro, dalle diseguaglianze e puntare ad estendere le tutele a chi non ne ha. La storia migliore del movimento dei lavoratori va da sempre in questa direzione: non difendere l’esistente, ma sconfiggere tabù e andare oltre. Non bastano le leggi a creare occupazione, ma alcune buone leggi possono facilitarla e soprattutto colmare divari di diritti e di futuro all’interno dello stesso luogo di lavoro. D'altra parte alle imprese dobbiamo dare regole chiare e semplici, riducendo il numero delle forme contrattuali a quelle essenziali e coniugando flessibilità e tutele. Assicurare minimi di retribuzione, tutelare sempre la maternità, garantire a tutti i lavoratori e le lavoratrici un sostegno universale di fronte alla disoccupazione devono essere gli obiettivi centrali della riforma e il Pd deve impegnarsi per approvare e attuare il Jobs act al più presto.

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