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Mercato Ue troppo frammentato, non siamo competitivi

Scritto da Enrico Letta.

"Il mercato unico è rimasto indietro e il mio rapporto preconizza la possibilità di recuperare l'integrazione in tre macro settori in cui il sistema è frammentato in mercati nazionali, ovvero le telecomunicazioni, l'energia e i mercati finanziari, e immette nuove idee". Lo spiega in un'intervista al Corriere della Sera l'ex premier Enrico Letta, presidente dell'Istituto Jacques Delors, che ieri ha presentato ai leader Ue il suo rapporto sul futuro del Mercato unico.
Il rapporto propone "la quinta libertà, cioè la libertà della conoscenza, dei dati e della ricerca. L'Europa è drammaticamente indietro su innovazione e ricerca", aggiunge.
La frammentazione del mercato finanziario europeo secondo l'ex premier "lo rende poco attrattivo: si calcola in 300 miliardi di euro l'anno la cifra di risparmi di noi europei che se ne va negli Stati Uniti invece di finanziare l'economia europea e la transizione verde e la difesa".
Per questo "c'è bisogno di mettere insieme il finanziamento privato, rendendo il finanziamento di queste iniziative appetibile per i capitali privati, e finanziamenti pubblici come è stato per Next generation Eu - prosegue -. Ma in questa fase ci sono i Paesi nordici, come la Germania e non solo, che sono profondamente contrari a mettere soldi nuovi".
Quindi la soluzione sarebbe quella di "sbloccare questa situazione attraverso una serie di strumenti innovativi, come degli strumenti di risparmio che consentano al cittadino di avere buoni tassi di interesse e di non rischiare - spiega ancora Letta - e allo stesso tempo far sì che questi soldi alimentino il finanziamento della transizione".
"Il mercato unico è la forza della nostra economia, quindi renderlo meglio funzionante dà più opportunità ai singoli cittadini - conclude -. Se è troppo frammentato tra i singoli Paesi, non siamo in grado di competere con cinesi e americani".
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