Al lavoro per dare risposte ai problemi dei cittadini lombardi

“Adesso inizia una nuova avventura! – ha commentato Borghetti su Facebook - Un onore e una responsabilità essere stato eletto vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia. Grazie a tutti, di cuore, a partire dai miei colleghi consiglieri PD che mi hanno proposto e votato, così come i colleghi consiglieri della Lista Gori e Cinque Stelle, che pure ringrazio. Lavorerò perché il Consiglio possa ben svolgere il suo ruolo di indirizzo e controllo, riconoscendo il giusto spazio alle minoranze, per le migliori risposte ai problemi dei cittadini lombardi”.
Impegno per la sicurezza sul lavoro e chi è in difficoltà

A presiedere la prima parte dell’Aula è stato Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, in qualità di più anziano dell’assemblea.
Villani ha rivolto le sue prime parole alle famiglie di Giuseppe Legnani e Giambattista Gatti, i due operai deceduti il giorno di Pasqua in seguito all’esplosione avvenuta in una ditta di Treviglio, in provincia di Bergamo, chiedendo per loro un minuto di silenzio.
Non con Macron, ripartiamo dal Pse

In un'intervista ad Huffpost il suo collega di partito, Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari Europei, sostiene che il Pd debba allearsi con En Marche da subito, guardando alle europee del 2019 e cercando di portare su questa nuova via chi ci sta nel Pse. E' d'accordo?
E' evidente che si pone il tema di una riorganizzazione e rifondazione del campo riformista europeo. I risultati elettorali dei partiti riformisti e social-democratici europei negli ultimi due anni segnalano ovunque un affanno molto grande. Le sofferenze e le disuguaglianze prodotte dalla crisi le ha pagate la sinistra riformista. In Olanda il partito laburista che ha guidato per decenni il Paese è sceso al 5 per cento. In Francia i socialisti hanno registrato il risultato più basso della loro storia.
Se lasciamo i dem in mano alle tifoserie è finita

Ministra Roberta Pinotti, il Pd sta all’opposizione. Ma è giusto fare la minoranza silenziosa, non è come entrare in letargo?
«Dopo un risultato elettorale negativo è necessario un momento di riflessione. Ci vuole un’analisi forte e andare a fondo. Se da un lato dobbiamo essere orgogliosi delle molte cose buone fatte dai governi a guida Pd, dall’altro ci sono contraddizioni che la sinistra non ha saputo affrontare dando le giuste risposte. Dalla globalizzazione, che ha impoverito il ceto medio e accentuato le disuguaglianze, alle questioni poste dai flussi migratori. Riflettere non è letargo».
«Dopo un risultato elettorale negativo è necessario un momento di riflessione. Ci vuole un’analisi forte e andare a fondo. Se da un lato dobbiamo essere orgogliosi delle molte cose buone fatte dai governi a guida Pd, dall’altro ci sono contraddizioni che la sinistra non ha saputo affrontare dando le giuste risposte. Dalla globalizzazione, che ha impoverito il ceto medio e accentuato le disuguaglianze, alle questioni poste dai flussi migratori. Riflettere non è letargo».
La nuova Legislatura

Non spetta al PD, penalizzato dagli elettori, mettere i propri voti a disposizione di uno o dell’altro schieramento.
Sono troppo diverse le proposte, i programmi, l’idea di futuro e di Europa per poter pensare di governare con Di Maio o peggio con Salvini.
Sono troppo diverse le proposte, i programmi, l’idea di futuro e di Europa per poter pensare di governare con Di Maio o peggio con Salvini.