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Lavoro: girare in positivo

Scritto da Francesco Bizzotto.

Francesco BizzottoMaurizio Del Conte, presidente dell’Agenzia nazionale per le Politiche attive – Anpal – dice la sua in un lungo articolo sul Corriere della sera del 27.04. Due giorni dopo, Di Maio (“capo politico M5S”) punta molto sul lavoro in una lettera allo stesso giornale. Entrambi dicono che le Politiche attive e i Centri per l’impiego – Cpi – sono conditio sine qua non per il Reddito di cittadinanza. Servono Cpi standardizzati, riconoscibili “su tutto il territorio e in grado di fornire ovunque gli stessi servizi”, per “prendere per mano i disoccupati e accompagnarli (… alla) riconquista del lavoro”. L’Anpal va liberata dalle burocrazie e finanziata con “adeguate risorse”. Così Del Conte. E Di Maio? “Le politiche attive del lavoro non funzionano” e i Cpi vanno riformati per “proteggere il lavoro”.
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Festa della nostra Democrazia

Scritto da Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella Buon Primo Maggio a voi e a tutti gli italiani!
Saluto con cordialità il Presidente della Camera, il Presidente della Corte costituzionale, la Vicepresidente del Senato e tutte le autorità presenti. Invio un grande augurio al Presidente Giorgio Napolitano che è sempre stato presente negli anni passati a questa cerimonia per il Primo maggio.
Ringrazio per i loro interventi il Ministro del Lavoro, il Presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, il Presidente della Federazione dei Maestri del Lavoro d'Italia, il Presidente dell'Associazione nazionale Seniores d'Azienda. Ci hanno presentato considerazioni che meritano di essere sviluppate con impegno, nello spirito di una comune partecipazione alle sorti del nostro Paese.
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Com’è cambiato il lavoro e come cambierà

Scritto da Il Sole 24 Ore.

Lavoro
Articolo del Sole 24 Ore.

Che il lavoro stia profondamente cambiando è sotto gli occhi di tutti. Da anni ormai è impossibile affrontare il tema del lavoro senza declinarlo dal punto di vista della sua trasformazione che comprende diversi elementi: la tecnologia, i nuovi mercati, la demografia, il diritto del lavoro e soprattutto la crisi economica. E non si tratta solo di un dibattito dai contorni spesso politici ed ideologici, esistono migliaia di dati ed indicatori che ce lo dimostrano. Indicatori che spiegano chiaramente i cambiamenti che tutti abbiamo in qualche modo visto negli ultimi 10 anni e che probabilmente caratterizzeranno i prossimi 10. Una disamina completa è impossibile, ma si può tentare di porre l'attenzione su alcuni elementi, concentrandoci sul nostro Paese.
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Lo smart working spaventa le donne

Scritto da La Stampa.

Lavoro
Articolo della Stampa.

Se ne fa un gran parlare e molti lo considerano un obiettivo irrinunciabile. Eppure lo smart working, il lavoro da casa con orari più flessibili e tempi meglio distribuiti, rimane ancora un miraggio. Nel nostro Paese sono in molti a puntare su questa nuova formula lavorativa, le aziende allo stesso tempo si stanno aprendo sempre di più a questa nuova via, ma il 65% degli occupati lavora ancora in modalità tradizionale. Questo nonostante quasi nove dipendenti su dieci (84%) abbiano detto di apprezzare la smart working perché migliora la creatività, la produttività e la soddisfazione sul posto di lavoro. L’84% degli interrogati crede che aiuti a mantenere un buon equilibrio fra lavoro e vita privata.
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Il Pd unito si sieda al tavolo con M5S

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIl Partito democratico si sieda al tavolo con il Movimento 5 stelle e inizi a discutere "avendo ben chiara la sua posizione". Franco Mirabelli, senatore dem, lo dice all'AGI in vista della Direzione di giovedì prossimo chiamata a decidere se avviare o meno il confronto con il partito guidato da Luigi Di Maio per iniziare a concordare un programma di governo. "Scegliere di non sedersi a quel tavolo - afferma - sarebbe stravagante. Perché il Presidente della Repubblica ha dato una mandato esplorativo al presidente della Camera e perché dal Movimento è arrivata l'assicurazione, chiesta dal Pd, che il forno con la Lega è stato chiuso definitivamente. Nulla osta, quindi, a verificare se ci sono le condizioni" per parlare di un programma comune a partire dai punti proposti dal Pd nel corso della campagna elettorale.
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