Milano, l’Italia, l’Europa

"Abbiamo avuto e abbiamo l’onore di amministrare la città di Milano nel corso delle diverse stagioni politiche degli ultimi decenni, sostenuti da maggioranze alternative, per effetto della libera espressione democratica dei milanesi. Pur con orientamenti politici e stili personali anche molto differenti, abbiamo gestito l’incarico con la consapevolezza che l’istituzione comunale era a noi affidata da tutti i cittadini e non solo da quelli della nostra parte politica. Per noi il ruolo del Sindaco è innanzitutto di garante dell’unità e della coesione della nostra comunità, il che rappresenta uno degli elementi decisivi nel mantenimento di un solido tessuto democratico, anche in periodi molto difficili per la nostra Repubblica.
Noi non

Noi non siamo più in grado di comprendere le differenze tra una proposta politica A e una proposta B senza farsi prendere dal tifo, e coglierne le profonde implicazioni nella vita di tutti i giorni.
Non siamo più capaci di rispettare l’altro, qualunque altro sia, con tutte le sue differenze, pensando che comunque sono negative e lo rendono meschino rispetto a noi.
Noi non capiamo il funzionamento delle nostre istituzioni, quali sono i pesi e i contrappesi che le fanno funzionare e perché funzionano in quel modo.
No a Ministri contrari all'Euro

Dopo aver sperimentato, nei primi due mesi, senza esito, tutte le possibili soluzioni, si è manifestata - com'è noto - una maggioranza parlamentare tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega che, pur contrapposti alle elezioni, hanno raggiunto un'intesa, dopo un ampio lavoro programmatico.
Ne ho agevolato, in ogni modo, il tentativo di dar vita a un governo.
Ho atteso i tempi da loro richiesti per giungere a un accordo di programma e per farlo approvare dalle rispettive basi di militanti, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche.
Difendere le istituzioni
Io sto con Mattarella che ha fatto ciò che la Costituzione gli impone e mi aspetto che i tanti che il 4 dicembre si sono espressi contro la riforma per difendere la Costituzione oggi facciamo sentire con noi la propria voce.
Siamo di fronte ad una crisi istituzionale senza precedenti.
Adesso, prima di tutto serve difendere il Presidente e le istituzioni e spiegare i danni che stanno facendo i populisti a tutti i livelli, ma dobbiamo farlo raccontando la nostra idea di Europa e di Paese.
Una paralisi che fa male all'Italia

Una figura incaricata di formare il Governo priva di qualsiasi esperienza istituzionale e sottoposta ai diktat dei capi-partito. Lo spread salito di oltre 100 punti in 30 giorni, con quel che ne deriva in termini di instabilità e inaffidabilità internazionale e che, come purtroppo abbiamo avuto già modo di toccare con mano in passato, si ripercuoterà negativamente sulla situazione economica di cittadini e imprese.