AreaDem, la componente che fa capo a Dario Franceschini e Piero Fassino, appoggerà l'elezione di Maurizio Martina a segretario del Pd sabato all'assemblea nazionale del partito. E' quanto emerso in una riunione a cui hanno partecipato circa 100 esponenti del Pd.

La riunione si è aperta con una introduzione di Piero Fassino ed è stata chiusa da Dario Franceschini: nel mezzo gli interventi di tutti i big, da Roberta Pinotti a Marina Sereni, da Pier Paolo Baretta a Luigi Zanda.

Unanime il sì all'elezione di Martina a segretario e al percorso da lui indicato in questi giorni, con una fase costituente in autunno e il congresso, ha ribadito Franceschini, che si terrà prima delle Europee.

Grande partecipazione all'edizione 2018 degli Incontri Riformisti che si sono svolti a Tartano il 6-7-8 luglio, organizzati da libertà Eguale Milano Lombardia, Associazione Democratici per Milano, Circoli Dossetti, sul tema "Le culture riformiste alla prova. Ripartire dopo il 4 marzo. La Sinistra ha un futuro in Europa?" (video delle tre giornate).
Tanti gli argomenti approfonditi nel corso delle tre giornate, che hanno visto confrontarsi gli esponenti della politica con professori universitari, rappresentanti di istituzioni ed enti pubblici e professionisti. 

Intervento agli Incontri Riformisti 2018 (video - testo scaricabile in PDF).

Parto dal tema che è stato scelto per gli Incontri Riformisti di quest’anno: "Le culture riformiste alla prova. Ripartire dopo il 4 marzo. La Sinistra ha un futuro in Europa?" perché credo che sia sintomatico che si concluda con una domanda.

Forse questo è un tempo in cui ci sono più domande che risposte nelle nostre riflessioni.

Certamente il cambio di scenario che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, e ancora di più in questi ultimi mesi, nel nostro Paese è tale da aver messo in discussione molte risposte che abbiamo sempre considerato materia certa.

Intervento svolto alla tavola rotonda conclusiva degli Incontri Riformisti 2018 (video - testo scaricabile in pdf).

Ripartire dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo, che è la più grave che abbiamo subito da molti decenni a questa parte, non è semplice.

Innanzitutto bisogna chiarirsi su che cosa significa ripartire.

A mio avviso, per ripatire c’è bisogno di una riflessione e di avere chiaro che non ce la caveremo con degli aggiustamenti perché c’è bisogno di fare un lavoro in profondità: ragionare sui dati elettorali in maniera seria, ragionare sul nostro rapporto con la società e sul fatto che si è rotto il rapporto proprio con il pezzo di società italiana con cui parlavamo di più.