E adesso l'alternativa riformista

La vittoria di Nicola Zingaretti è stata chiara, netta. Non era il mio candidato, io ho votato per Maurizio Martina, e a maggior ragione quindi, visto che considero la nostra articolazione interna una ricchezza, il mio comportamento sarà quello di chi crede nella politica, nelle organizzazioni democratiche e nel pluralismo.
Il Pd ora può ripartire

Presidente Gentiloni, vi godete la crisi di governo mangiando popcorn?
«Non ci godiamo un bel niente. Penso che sia allucinante un governo che si schianta su un treno. Mentre il Paese è isolato e fermo. Ieri hanno trovato un cavillo: Salvini ha perso la faccia per dare un alibi ai 5Stelle, 20 giorni fino al prossimo braccio di ferro. Ma il fatto è che questo governo è esaurito».
Zingaretti dice che l’esito dev’essere il voto. Il candidato premier sarà lei?
Zingaretti dice che l’esito dev’essere il voto. Il candidato premier sarà lei?
Decreto sicurezza, si sta peggio di prima

Sono passati pochi mesi dall’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto Sicurezza” e non è ancora tempo di bilanci ma, certamente, alcune considerazioni possono già essere fatte e qualche storia può essere raccontata.
Purtroppo, come avevamo previsto, per la sicurezza delle nostre città non è cambiato nulla. Anzi, proprio in queste settimane, mentre chi dovrebbe occuparsi di contrastare la criminalità si occupa d’altro, sempre immerso in una perenne campagna elettorale, si sono verificati diversi fatti di sangue, da Basiglio e Rozzano, nell’hinterland milanese, fino a Napoli, e continuano a non essere affrontati problemi importanti.
Nessun patto tra i dem e la Rai sovranista

«Il Pd manterrà la schiena dritta. Non farà accordi con la Rai sovranista». Vinicio Peluffo, 47 anni, milanese di Rho, è il segretario regionale del Partito democratico in Lombardia, uno dei colonnelli del nuovo corso di Nicola Zingaretti. Esperto di cose Rai, è stato dieci anni nella Commissione Vigilanza. Venerdì, all’indomani dell’approvazione del nuovo piano industriale, intervistato dal Messaggero, il presidente Rai Marcello Foa, ha speso parole di miele per Zingaretti, «auspicando un dialogo sul futuro dell’azienda». Ieri, in un intervento su Repubblica, l’ex vicedirettore di Rai3 Stefano Balassone, ha scritto che «per non finire in bocca a Foa Zingaretti dovrà in qualche modo uscire da sé stesso», segnando una discontinuità con il consociativismo del passato.
Mortificata la credibilità dell’Italia

Il Governo prendere ancora tempo: l’idea è chiedere un approfondimento giuridico sui bandi di Telt e un confronto con la Francia, con possibile vertice bilaterale, sui criteri di finanziamento dell’opera.
Francia che intanto tramite la ministra francese dei Trasporti, Elisabeth Borne, torna ad esprimersi a favore della Tav Torino-Lione. “Non faremo un tunnel da soli: spero che domani diranno sì”, ha insistito Borne riferendosi al Governo di Roma: “Confido che gli italiani confermino il loro impegno”.