Il Pd riparte dai territori

La ripresa del Pd parte dalle città

Se l’obiettivo dei partiti sovranisti e nazionalpopulisti era quello di mettere in mora il Parlamento Europeo, l’obiettivo non è riuscito. Al netto del forte successo della Lega, in realtà l’esito delle altre forze antieuropee o euroscettiche è assai meno esaltante. Ha fatto notizia che il Front Nationale francese abbia sopravanzato En Marche, ma in realtà la Le Pen ha semplicemente confermato quel che aveva ottenuto alle elezioni presidenziali e non ha raccolto un voto di più.
Elezioni bene per il Pd

Luca Burgazzi (segretario cittadino del Pd di Cremona) ringrazia gli elettori che hanno permesso di raggiungere oltre il 30% dei consensi per il Partito Democratico e di portare Galimberti al ballottaggio del prossimo 9 giugno.
‘Galimberti- continua Luca Burgazzi- può vincere ed essere così riconfermato sindaco per continuare il lavoro svolto fino ad oggi che consentirà alla nostra città di crescere ancora e come amministrazione essere più vicini alla fascie di povertà che ancora ci sono’.
In chiusura lancia un forte appello a tutti gli elettori affinché la partecipazione al voto sia forte e garantire la rielezione di Gianluca Galimberti a sindaco per i prossimi cinque anni.
Il lavoro nelle periferie si vede

Non ha dubbi, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, dove la Lega non ha sfondato (è al 27,4 per cento) e il Partito Democratico è il primo partito della città con il 36 per cento: il vero vincitore di queste elezioni è Matteo Salvini. “C’è un solo grande vincitore, un vincitore vero, che è Salvini. È una buona notizia per lui e anche una fonte di potenziali problemi perché tutta questa fiducia lo porterà a dover prendere una posizione, a questo punto non più ambigua, sulla Tav, lo porterà a dover gestire un rapporto con l’Europa non facile, una finanziaria non facile”, ha detto Sala, che però ha anche ricordato come la vittoria di Salvini – che si attesta a livello nazionale al 34,4 per cento con la Lega – non abbia colpito Milano: “Sono molto soddisfatto per Milano.
Milano resiste

Milano in controtendenza non premia la Lega. Sembra una città staccata dal resto del paese, almeno a giudicare dai risultati di queste elezioni europee . Il Partito democratico raggiunge il 35,9% circa, superando di 8 punti il Carroccio, mentre il Movimento 5 Stelle implode verso l’8 percento.
Quest’ultimo dato, per la verità, sorprende meno del primo. È un fatto ormai consolidato che i pentastellati siano cresciuti maggiormente al Sud o in generale nei luoghi caratterizzati da crisi economica. A Milano il movimento di Beppe Grillo non ha mai sfondato, nemmeno alle ultime politiche, quando era riuscito comunque a superare la soglia del 18 percento.