Milano è la città dove si vive meglio

Il capoluogo lombardo si conferma in testa alla classifica della Qualità della vita del Sole 24 Ore 2019. Una edizione extra large con 90 indicatori che celebra il trentesimo anniversario dell’indagine che fotografa il benessere nelle province italiane. Agli antipodi, Caltanissetta, all’ultimo posto per la quarta volta nella storia dell’indice.
A dare la spinta a Milano sono fattori diversi: l’andamento controcorrente dal punto di vista demografico, con un aumento dei residenti che continua costantemente dal 2012, ma anche lo stile di vita sempre più verde e sempre più smart (la città è prima nell’ICityRank, l’indice di ForumPa che valuta le città intelligenti).
Non di solo Pil è fatto il benessere

Quando, nel 2007, alla fine del secondo Forum mondiale su «Statistica, conoscenza e politica» che organizzammo come Ocse, fu firmata da tante organizzazioni internazionali (Onu, Banca Mondiale, Commissione europea) la «Dichiarazione di Istanbul» sulla necessità di misurare il progresso delle società andando «oltre il Pil» sapevamo già che, in tutto il mondo, c'erano tante iniziative volte a misurare con indicatori statistici il benessere delle persone, tenendo conto di diversi fenomeni economici, sociali e ambientali.
Piazza Fontana, un dramma irrimediabile

"Un dramma irrimediabile". L'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha ricordato le 17 vittime della strage di Piazza Fontana, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario. Nell'omelia della messa in Duomo, alla presenza dei parenti di chi ha perso la vita il 12 dicembre 1969, a Milano, Delpini ha sottolineato come "le vittime di piazza Fontana hanno prodotto una ferita che non si può guarire, una perdita che non si può risarcire. La nostra vicinanza ai parenti delle vittime, le parole di condoglianze e di solidarietà sono sempre una forma palliativa, un conforto patetico".
Le norme contenute nella Legge di Bilancio riguardanti la casa
Intervento svolto al Tavolo Casa organizzato dal PD del Municipio 4.
Con la Legge di Bilancio viene stanziato un miliardo di euro per creare nuove possibilità abitative e anche alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica dentro ad un ragionamento di rigenerazione urbana e di ristrutturazione di ciò che c’è.
Ci sarà la possibilità di avere i soldi per sistemare gli alloggi vuoti, per ristrutturare alcuni edifici di case popolari o per ridurre la pezzatura degli appartamenti e, quindi, di creare più possibilità abitative. Un problema, infatti, riguarda il fatto che negli anni ’70 sono stati costruiti appartamenti molto grandi mentre oggi servono in prevalenza case più piccole.
Sostenere l’odontoiatria per i disabili al S. Paolo di Milano
