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Lo sviluppo sostenibile sia un tema centrale

Scritto da Chiara Braga.

Chiara Braga Al Seminario del Partito Democratico sono intervenuta (video) per rappresentare la centralità dei temi dello sviluppo sostenibile rispetto al rilancio dell’azione del Governo e dell’identità del nostro Partito. Non può esserci sviluppo senza la consapevolezza che proprio dalla sua sostenibilità ambientale, ma anche sociale, economica, finanziaria, passa la capacità di aggredire e ridurre le disuguaglianze che attraversano la nostra società: tra generazioni, fasce sociali, territori (tra nord e sud, tra centro e periferie, tra città e aree marginali). Oggi in Europa si compie il primo passo per la costruzione del Green New Deal: il “Fondo per la transizione giusta” per costruire l’uscita dalla dipendenza dal carbone tutelando i posti di lavoro e sostenendo le aziende - anche quelle italiane a partire dall’Ilva - per la loro ristrutturazione in chiave ecologica.
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Dobbiamo andare all’attacco

Scritto da Vinicio Peluffo.

Vinicio Peluffo Sono intervenuto al seminario “Oggi per un domani” (video dell'intervento) perché credo che dobbiamo andare all’attacco, innanzitutto contrastando questa insopportabile e falsa rappresentazione su cui insiste la Lega che definisce questo Governo come distante dal Nord. Quando in realtà è con la Lega, nel governo precedente, che sono mancate risposte concrete alle sfide che affrontano i territori del Nord. A partire dal tema dell’autonomia, brandita come un vessillo della propaganda leghista e rispetto alla quale sono stati raggiunti risultati pari a zero. La realtà è che se si parla di regionalismo differenziato in questo Paese è solo grazie al centro sinistra: la riforma del titolo quinto della Costituzione, l’accordo tra il governo Gentiloni e le regioni di Lombardia Veneto ed Emilia-Romagna e la proposta procedurale proposta dal Ministro Boccia, approvata all’unanimità in conferenza Stato-regioni lo scorso Novembre.
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Il PD ha il dovere di costruire un dialogo con tutti

Scritto da Marina Berlinghieri.

Marina BerlinghieriQuello che ha avuto inizio questa mattina a Greccio è un importante appuntamento nazionale nel quale il gruppo dirigente PD si confronta sulle priorità da seguire e sugli obiettivi a medio-lungo termine di partito e Governo. Le dichiarazioni dei giorni scorsi del segretario Zingaretti ci pongono di fronte a scenari ambiziosi, e alzano l’asticella della responsabilità. Un partito credibile, ambizioso e plurale come il PD ha il dovere di costruire un dialogo con tutti quei movimenti sul territorio che in questi mesi stanno facendo politica guardando a noi con interesse; portatori di temi, sensibilità ed entusiasmo dei quali l’Italia e la politica hanno assoluto bisogno. Per dialogare è però necessario partire da posizioni forti e precise del PD; posizioni che i mesi di Governo hanno aiutato a definire e che appuntamenti come quello di oggi devono far emergere con chiarezza.
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Dobbiamo essere un partito che non lascia nessuno da solo

Scritto da Dario Franceschini.

Dario Franceschini “In agosto abbiamo fatto la cosa giusta, togliamoci i dubbi. Avremmo Salvini a Palazzo Chigi e il Paese sprofondato in gerarchia rovesciata di valori, la catastrofe economica”. Lo ha detto Dario Franceschini (video) aprendo la due giorni di ritiro dei ministri, parlamentari, europarlamentari e segretari regionali del Pd con il segretario Nicola Zingaretti, nell’Abbazia di San Pastore. “Ma partire contro non è sufficiente per dare continuità. Servono qualità dell’azione di governo e il collante di una prospettiva politica, su cui devono fare una riflessione i cinquestelle, che si sottraggono sempre finora, ma dobbiamo farla anche noi”, ha aggiunto.
“Ma se facciamo solo un elenco di temi per una tregua tra avversari politici, non può funzionare”, ha detto ancora il ministro pensando alla verifica di governo dopo le elezioni regionali.
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A Milano il record di residenti degli ultimi 30 anni

Scritto da La Repubblica.

Milano
Articolo di Repubblica.

Mai così tanti negli ultimi 30 anni: a fine 2019 Milano ha superato 1,4 milioni di residenti - 1.404.239, per la precisione -, con oltre 40mila nuovi milanesi (a cui si aggiungono altri 10 mila che hanno fatto richiesta di residenza ma ancora devono essere iscritti nei registri). Persone, cioè, che nei dodici mesi passati hanno deciso che sì, proprio Milano è la città dove vogliono vivere, lavorare, crescere. Per tornare a un dato così alto bisogna tornare al 1990, secondo i numeri dell'Anagrafe di Palazzo Marino. Arrivi da tutta Italia, e 12mila nuovi milanesi dall'estero: "Stanno arrivando tante persone da Londra, tanti italiani di ritorno ma non solo", aveva detto del resto il sindaco Beppe Sala appena prima di Natale, riflettendo sul ruolo che la Brexit potrà avere nel futuro (e nello sviluppo) di Milano.
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