Il coronavirus e la fine del multilateralismo

L’Organizzazione Mondiale della sanità, uno dei maggiori organismi multilaterali, fondata nel 1946, è rimasta completamente inascoltato.
il Direttore Generale dell’OMS, ha sottolineato che la pandemia da coronavirus è controllabile, ma i governi che decidono di rinunciare alle fondamentali misure di salute pubblica, come l’individuazione dei casi o le misure di distanziamento sociale, potrebbero ritrovarsi nei prossimi giorni a gestire un problema ben più grande, come il sovraccarico di sistemi sanitari non sempre efficienti e organizzati, a differenza del nostro.
Nelle carceri bisogna ridurre la popolazione

Tutti gli operatori, i magistrati di sorveglianza, i garanti regionali e comunali ci stanno dicendo che la situazione nelle carceri italiane è esplosiva. Le rivolte degli scorsi giorni sono state sedate, ma la tensione e la paura negli istituti sta diventando sempre più alta. Le preoccupazioni di contagio, le condizioni igieniche, l’impossibilità di comunicare coi familiari se non telefonicamente, stanno rendendo insostenibile per i detenuti, ma anche per agenti e operatori, la situazione. Di fronte a questa situazione gravissima le norme introdotte dal decreto “cura Italia” sono un primo passo, ma certamente insufficiente.
Non sprecate questi giorni difficili

"In questi giorni difficili possiamo ritrovare i piccoli gesti concreti di vicinanza e concretezza verso le persone che sono a noi più vicine, una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo. Sono gesti importanti, decisivi. Se viviamo questi giorni così, non saranno sprecati". Papa Francesco vive le sue giornate in Vaticano seguendo da vicino le notizie intorno all'emergenza del coronavirus. Due giorni fa è andato a Santa Maria Maggiore e nella chiesa di San Marcello al Corso per pregare. A Repubblica racconta cosa questi giorni gli stanno insegnando.
Dimostriamo responsabilità e solidarietà

Grazie a tutti quelli che in questo periodo mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. Oggi termino i miei quattordici giorni di autoisolamento precauzionale dovuti al contatto diretto avuto con il segretario Zingaretti durante il lavoro della Segreteria e il confronto con le parti economiche e sociali. Sono stata rigorosamente in casa, limitando il più possibile i contatti con le altre persone; fortunatamente non ho avuto nessun sintomo e sto bene. Da oggi non cambierà molto: continuerò a stare a casa e ad uscire solo e soltanto per ragioni di strettissima necessità, con le massime precauzioni, come prevedono le regole che tutti dobbiamo rispettare.
Il ritorno a casa di Stefano Facchi

In uno scenario di emergenza, sono comunque lieto di informarvi che l’amico Stefano Facchi, nostro Coordinatore cittadino, dopo 6 mesi di ospedale, a seguito del grave malore che lo aveva colpito i primi di settembre, oggi è tornato finalmente a casa e che le sue condizioni, sono nettamente migliorate. Rivolgo a Stefano, come Segretario cittadino e quindi a nome di tutto il partito di Cologno, un grande bentornato, nell’auspicio che, possa tornare prestissimo alla vita di partito. Forza Stefano ed un caro saluto a sua moglie Adriana!