Mai più Srebrenica

Articolo di Piero Fassino pubblicato da Il Tirreno.
L’11 luglio 1995 le milizie serbe di Ratko Mladic occuparono Srebrenica, separarono gli uomini dalle donne, e per due giorni e due notti massacrarono 8.000 bosniaci musulmani, buttando i cadaveri in grandi fosse comuni. Sono passati 26 anni, ma il ricordo di quel massacro resta vivo come la tremenda testimonianza dell'abiezione e della disumanità a cui può condurre l'esaltazione della purezza etnica. Sì, proprio quella fu la radice delle guerre che portò prima alla dissoluzione della Federazione Jugoslava e poi alle guerre etniche che insanguinarono i Balcani con ogni sorta di efferatezza.
L’11 luglio 1995 le milizie serbe di Ratko Mladic occuparono Srebrenica, separarono gli uomini dalle donne, e per due giorni e due notti massacrarono 8.000 bosniaci musulmani, buttando i cadaveri in grandi fosse comuni. Sono passati 26 anni, ma il ricordo di quel massacro resta vivo come la tremenda testimonianza dell'abiezione e della disumanità a cui può condurre l'esaltazione della purezza etnica. Sì, proprio quella fu la radice delle guerre che portò prima alla dissoluzione della Federazione Jugoslava e poi alle guerre etniche che insanguinarono i Balcani con ogni sorta di efferatezza.
Salvini sta con Orban, il suo obiettivo è affossare la legge Zan

Italia Viva ha fatto la scelta di mettere in campo alcune proposte di modifica del disegno di legge Zan. Così come ha fatto ieri il Presidente della Commissione Giustizia Ostellari.
Io voglio dire due cose, la prima riguarda la storia politica di questo disegno di legge in Senato: innanzitutto, sono 7 mesi che non riusciamo a finire la discussione in Commissione. Per tre mesi il Presidente Ostellari ha impedito la calendarizzazione della Legge Zan, dopo sono state proposte 170 audizioni, nel frattempo sono passati 7 mesi e credo, quindi, che sia legittimo pensare che l'obiettivo della Lega e di una parte del centrodestra non fosse quello di cambiare la legge Zan ma piuttosto quello di affossarla.
Le violazioni dello Stato di diritto non resteranno impunite

Ursula von der Leyen ha nuovamente definito "una vergogna" la legge ungherese anti Lgbt. "Lo ha detto anche il Parlamento europeo giovedì con un voto a larga maggioranza chiedendo di applicare subito il nuovo meccanismo di protezione del bilancio e dei valori Ue - ha aggiunto Sassoli - la legge ungherese equipara omosessualità e orientamenti sessuali alla pornografia e usa la protezione dei bambini come pretesto per discriminare le persone sulla base del loro orientamento sessuale. Tutto questo è contrario ai nostri principi sul rispetto delle minoranze, dell'uguaglianza e della dignità umana. Siamo determinati nel difendere con forza l'articolo 2 del nostro trattato".
Fame nel mondo, la parola d’ordine è fare presto

La scorsa settimana a Matera il Governo italiano ha guidato l’incontro dei Ministri degli Esteri e della Cooperazione dei paesi G20. Lo ha fatto proponendo un percorso di confronto e impegno tutt’altro che scontato e mettendo al centro dei lavori il tema cruciale della sicurezza alimentare dopo la pandemia.
Si tratta di un passo importante e di una scelta che definisce ancora una volta il peculiare contributo italiano a un rinnovato impegno multilaterale nel segno della cooperazione internazionale e dell’azione comune. La comunità globale ha bisogno di affrontare urgentemente, con più determinazione, la drammatica questione della giustizia alimentare e del diritto al cibo.
Occorre uno sforzo per dar vita allo Spazio Europeo della ricerca e dell'innovazione

Video dell’intervento»