
Consensi elettorali volatili
Intervista di Avvenire a Nando Pagnoncelli.
Un’altra astensione da record e un altro ribaltamento dei consensi. Il divorzio tra l’italiano e la politica si è ormai consumato?
La lettera della Cei e i messaggi del Papa – ci risponde Nando Pagnoncelli, ricercatore sociale e presidente di Ipsos – hanno inquadrato perfettamente il problema: il rapporto con la politica è figlio dello scisma tra "io" e "noi", della crescente asimmetria, largamente diffusa, tra diritti e doveri. Non crediamo più in qualcosa né in qualcuno che trascenda l’immediato bisogno personale e alla politica chiediamo di rispondere a quel bisogno. Fatalmente, la politica non ce la fa e di volta in volta genera ondate di scontenti che travolgono la maggioranza in carica.
Un’altra astensione da record e un altro ribaltamento dei consensi. Il divorzio tra l’italiano e la politica si è ormai consumato?
La lettera della Cei e i messaggi del Papa – ci risponde Nando Pagnoncelli, ricercatore sociale e presidente di Ipsos – hanno inquadrato perfettamente il problema: il rapporto con la politica è figlio dello scisma tra "io" e "noi", della crescente asimmetria, largamente diffusa, tra diritti e doveri. Non crediamo più in qualcosa né in qualcuno che trascenda l’immediato bisogno personale e alla politica chiediamo di rispondere a quel bisogno. Fatalmente, la politica non ce la fa e di volta in volta genera ondate di scontenti che travolgono la maggioranza in carica.

I diritti non si toccano
Articolo del Giorno.
All'indomani del responso delle urne, il sindaco di Milano Beppe Sala ha affidato il suo pensiero a un post sui social: "Non è tempo di chiacchiere, tantomeno di proclami - ha scritto il primo cittadino milanese -. C'è da lavorare, e c'è da essere più che mai fedeli a valori radicati nel vissuto della nostra città. Viviamo in un Paese democratico, cosa che purtroppo non è la normalità nel mondo contemporaneo. Ho sempre pensato che la nostra vita, la mia vita, debba basarsi su diritti e doveri. Certo, anche doveri. Ma i diritti faticosamente acquisiti non si toccano. Milano c'è, io ci sono".
All'indomani del responso delle urne, il sindaco di Milano Beppe Sala ha affidato il suo pensiero a un post sui social: "Non è tempo di chiacchiere, tantomeno di proclami - ha scritto il primo cittadino milanese -. C'è da lavorare, e c'è da essere più che mai fedeli a valori radicati nel vissuto della nostra città. Viviamo in un Paese democratico, cosa che purtroppo non è la normalità nel mondo contemporaneo. Ho sempre pensato che la nostra vita, la mia vita, debba basarsi su diritti e doveri. Certo, anche doveri. Ma i diritti faticosamente acquisiti non si toccano. Milano c'è, io ci sono".

Dove nasce il successo di Meloni
Articolo pubblicato da Repubblica.
Sembra un paradosso, dopo una compagna elettorale in cui si è discusso se l'ascesa a Palazzo Chigi delle destre e di Giorgia Meloni avrebbero messo in discussione il diritto all'aborto, ma il voto femminile ha premiato Fratelli d'Italia. Secondo l'analisi dei flussi di voto elaborata da Swg le donne hanno votato Giorgia Meloni. E il Pd. Se si guarda solo all'elettorato femminile a scegliere FdI e il suo "voglio dare alla donne il diritto di non abortire" è il 27% di chi si è recato alle urne.
Sembra un paradosso, dopo una compagna elettorale in cui si è discusso se l'ascesa a Palazzo Chigi delle destre e di Giorgia Meloni avrebbero messo in discussione il diritto all'aborto, ma il voto femminile ha premiato Fratelli d'Italia. Secondo l'analisi dei flussi di voto elaborata da Swg le donne hanno votato Giorgia Meloni. E il Pd. Se si guarda solo all'elettorato femminile a scegliere FdI e il suo "voglio dare alla donne il diritto di non abortire" è il 27% di chi si è recato alle urne.

Il Pd resiste a fatica nella Zona rossa
"Il partito di Giorgia Meloni, passato dal 4 al 26% nel giro di una legislatura, si radica al Centro e al Nord-Est, mentre non sfonda al Sud. Il Partito democratico resiste, a fatica, nei confini della vecchia Zona rossa. Il Movimento 5 stelle si conferma come partito del Sud, mentre la Lega di Salvini torna nei vecchi confini della Lega Nord di Umberto Bossi". E' questa in sintesi la fotografia che emerge dall'analisi del voto proposta dall'Istituto Cattaneo, che si interessa in particolare della distribuzione territoriale dei consensi ottenuti da quattro partiti: Fratelli d'Italia, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Lega.

Elezioni 2022
Articolo pubblicato da La Stampa.
L’Italia va a destra e sceglie Giorgia Meloni. I dati delle proiezioni confermano gli exit poll: il centrodestra ha vinto le elezioni politiche, ha la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, con Fratelli D’Italia primo partito. La leader di FdI prende parola verso le 2,30 e parla di notte di «riscatto, di lacrime, di abbracci, di sogni e di ricordi». Si dice «rammaricata» per l’astensionismo – «la sfida ora è tornare a far credere nelle istituzioni» – e rimanda «l’analisi più completa del voto a domani», ma chiarisce che «dagli italiani è arrivata un’indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida FdI». E noi, assicura, «non li tradiremo».
L’Italia va a destra e sceglie Giorgia Meloni. I dati delle proiezioni confermano gli exit poll: il centrodestra ha vinto le elezioni politiche, ha la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, con Fratelli D’Italia primo partito. La leader di FdI prende parola verso le 2,30 e parla di notte di «riscatto, di lacrime, di abbracci, di sogni e di ricordi». Si dice «rammaricata» per l’astensionismo – «la sfida ora è tornare a far credere nelle istituzioni» – e rimanda «l’analisi più completa del voto a domani», ma chiarisce che «dagli italiani è arrivata un’indicazione chiara: un governo di centrodestra a guida FdI». E noi, assicura, «non li tradiremo».