
Il congresso non sia la solita faida
Intervista di QN a Dario Nardella, Sindaco di Firenze.
Sindaco Dario Nardella, ci siamo. Via alla lunga volata per il congresso Pd. È vero, bisogna prima di tutto ridare forza ai valori identitari, ma il popolo dem vuol sapere anche chi potrebbe essere la persona nuova che incarna la rinascita.
"Io vedo un rischio serio in questo congresso. Uno scontro radicale basato solo sulla scelta del segretario può riprodurre un vecchio vizio, cioè quello di cambiare leader senza cambiare il partito, attraverso una lotta di potere che sa di resa dei conti tra la destra e la sinistra del partito alla fine della quale chi perde va via e chi vince occupa tutto. Questa volta sarebbe mortale per il Pd. Dobbiamo sforzarci di condividere un sistema di valori e strategie che promuova un vero pluralismo di idee e culture, su cui possiamo innestare un confronto anche acceso e trasparente, ma non distruttivo".
Sindaco Dario Nardella, ci siamo. Via alla lunga volata per il congresso Pd. È vero, bisogna prima di tutto ridare forza ai valori identitari, ma il popolo dem vuol sapere anche chi potrebbe essere la persona nuova che incarna la rinascita.
"Io vedo un rischio serio in questo congresso. Uno scontro radicale basato solo sulla scelta del segretario può riprodurre un vecchio vizio, cioè quello di cambiare leader senza cambiare il partito, attraverso una lotta di potere che sa di resa dei conti tra la destra e la sinistra del partito alla fine della quale chi perde va via e chi vince occupa tutto. Questa volta sarebbe mortale per il Pd. Dobbiamo sforzarci di condividere un sistema di valori e strategie che promuova un vero pluralismo di idee e culture, su cui possiamo innestare un confronto anche acceso e trasparente, ma non distruttivo".

Non si blocca l’immigrazione facendo proclami e gesti simbolici
Intervento in Tv di Franco Mirabelli.
Bisogna evitare approcci ideologici sull’immigrazione.
Il fenomeno migratorio non è voluto da nessuno.
Ci sono forti pressioni migratorie in tutte le frontiere europee, quindi, è un tema su cui dobbiamo continuare a lavorare.
L’immigrazione è un tema europeo: bisogna rivedere il Trattato di Dublino - ed è una battaglia che si sta facendo - perché obbliga i Paesi in cui sbarcano i migranti a farsi carico di quelle persone.
Bisogna evitare approcci ideologici sull’immigrazione.
Il fenomeno migratorio non è voluto da nessuno.
Ci sono forti pressioni migratorie in tutte le frontiere europee, quindi, è un tema su cui dobbiamo continuare a lavorare.
L’immigrazione è un tema europeo: bisogna rivedere il Trattato di Dublino - ed è una battaglia che si sta facendo - perché obbliga i Paesi in cui sbarcano i migranti a farsi carico di quelle persone.

La pace difficile
Articolo di Piero Fassino.
Decine di migliaia di persone hanno percorso sabato le vie di Roma in una immensa manifestazione per la pace in Ucraina. Altre migliaia hanno manifestato a Milano.
Donne e uomini diversi per fede, ceto sociale, appartenenza politica. Ma tutti uniti nel volere un mondo libero da guerre, da armi nucleari, da corse al riarmo. Un mondo in cui ai conflitti si diano soluzioni fondati sul dialogo, sulla ragione, sul negoziato. Manifestazioni che hanno dato voce a un sentimento generale di rifiuto della guerra e del suo carico di lutti e distruzioni. Come bene ha scritto il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Mons. Zuppi in una lettera ai partecipanti: "il dolore diventi un grido di pace".
Decine di migliaia di persone hanno percorso sabato le vie di Roma in una immensa manifestazione per la pace in Ucraina. Altre migliaia hanno manifestato a Milano.
Donne e uomini diversi per fede, ceto sociale, appartenenza politica. Ma tutti uniti nel volere un mondo libero da guerre, da armi nucleari, da corse al riarmo. Un mondo in cui ai conflitti si diano soluzioni fondati sul dialogo, sulla ragione, sul negoziato. Manifestazioni che hanno dato voce a un sentimento generale di rifiuto della guerra e del suo carico di lutti e distruzioni. Come bene ha scritto il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Mons. Zuppi in una lettera ai partecipanti: "il dolore diventi un grido di pace".

A cent’anni dalla marcia su Roma
Articolo di Lorenzo Gaiani pubblicato dalle Acli.
La presa del potere da parte del Partito Nazionale Fascista viene convenzionalmente fissata al 28 ottobre 1922, data di quella che venne chiamata Marcia su Roma, che nei vent’anni successivi diventò un’obbligatoria festa nazionale e anche l’inizio del cosiddetto “anno fascista”, che venne altrettanto obbligatoriamente citato in tutti i documenti ufficiali.
La presa del potere da parte del Partito Nazionale Fascista viene convenzionalmente fissata al 28 ottobre 1922, data di quella che venne chiamata Marcia su Roma, che nei vent’anni successivi diventò un’obbligatoria festa nazionale e anche l’inizio del cosiddetto “anno fascista”, che venne altrettanto obbligatoriamente citato in tutti i documenti ufficiali.

Giocare con i nazionalismi é sempre pericoloso
Articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore.
È stata usata 11 volte nel discorso tenuto dalla premier Giorgia Meloni alla Camera dei deputati lo scorso 25 ottobre. Mi riferisco a «nazione», la parola che emblematizza la cultura politica del partito che guida la coalizione di governo. Come tutte le parole di carattere politico, anche nazione dice cose diverse a persone diverse. Vale dunque la pena di chiarirne il significato. Alla confusione politica, consigliava Giovanni Sartori, è inutile aggiungere anche quella concettuale.
È stata usata 11 volte nel discorso tenuto dalla premier Giorgia Meloni alla Camera dei deputati lo scorso 25 ottobre. Mi riferisco a «nazione», la parola che emblematizza la cultura politica del partito che guida la coalizione di governo. Come tutte le parole di carattere politico, anche nazione dice cose diverse a persone diverse. Vale dunque la pena di chiarirne il significato. Alla confusione politica, consigliava Giovanni Sartori, è inutile aggiungere anche quella concettuale.