Non far saltare il Salone del Mobile

"Il Salone del Mobile è in bilico per la percepita indisponibilità di una parte degli espositori ad esserci e le dimissioni di ieri del presidente Claudio Luti non sono certo un buon segnale", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, lanciando poi un appello agli imprenditori affinche' riflettano sull'importanza di non far saltare la manifestazione.
Crolla l'ultimo muro di Berlino del sovranismo

"Il ricorso dell'estrema destra tedesca ai giudici di Karlsruhe - scrive Toia - non era che l'ennesimo espediente per ottenere con i cavilli giuridici quello che non e' possibile ottenere per via politica: l'abbattimento del progetto e del sogno europeo, che ha resistito a tutte le crisi di questi anni e che i cittadini continuano a volere".
Riaprire rispettando le regole

Voglio sottolineare che se il 26 aprile riapriamo alcune attività è perché si sono create le condizioni. Le condizioni si sono create per le scelte che abbiamo fatto nelle settimane e nei mesi precedenti.
Ora abbiamo più che mai bisogno di rispettare le indicazioni perché apriamo ma lo facciamo con prudenza, rispettando le regole, altrimenti il rischio è di ripetere ciò che è successo in Sardegna che, dopo esser arrivata a diventare zona bianca, in poche settimane ha dovuto richiudere tutto.
Se dovessimo richiudere di nuovo perché non rispettiamo le regole o apriamo tutto troppo presto, penso davvero che il nostro sistema economico non reggerebbe.
Gelate: la Regione chieda lo stato di calamità naturale

“Regione Lombardia deve prestare la massima attenzione a questo problema: per questo ho chiesto che si attivi al più presto per indennizzare le aziende agricole colpite nel tentativo di salvare la loro stagione produttiva - afferma Villani -. A livello nazionale ci si sta già muovendo, in sede parlamentare e governativa, per trovare sia soluzioni di tipo emergenziale, sia per affrontare in maniera più efficace questi repentini cambiamenti climatici, coinvolgendo nella discussione anche le Regioni”.
Un patto per ricostruire l’Italia

La parola «riaperture» è la più abusata in questi giorni: riaperture in sicurezza e irreversibili, meglio specificare, considerata la situazione sanitaria ancora precaria e le tensioni conflagrate ieri in Consiglio dei ministri intorno al coprifuoco, col dietrofront poco serio della Lega.
Tuttavia è tempo di mettere al centro del dibattito pubblico, e delle decisioni della politica, anche la parola «ricostruzione». Si tratta ora di cominciare a scrivere, condividere e rendere operativo sui territori un grande Patto per la ricostruzione del Paese. Il modello per noi è quello dell’accordo voluto da Ciampi nel luglio ’93, che spianò la strada al superamento della crisi strutturale del ’92-93.