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Va riequilibrato lo Stato sociale

Scritto da Giuseppe Delfrate.

Con il Governo attuale va riequilibrato lo Stato sociale, rendendolo accessibile alle varie generazioni.
Ricordiamo l’insegnamento di don Lorenzo Milani "non c’è peggiore ingiustizia che fare le parti uguali fra diseguali". La celebre affermazione fatta dal Prete di Barbiana circa 50 anni fa è ancora valida. A ciò dobbiamo aggiungere che la crescita e lo sviluppo economico, che hanno interessato ampie fasce di popolazione italiana nei decenni scorsi, hanno ulteriormente aumentato le disuguaglianze sociali nei cittadini perché hanno prevalso le spinte corporative, con la quasi assenza dello Stato.
Quando fu scoperchiato il tetto del limite massimo retributivo e pensionistico si è favorito, sine dies, coloro che già erano avvantaggiati, aumentando le disparità. Quando furono concesse pensioni di anzianità, magari integrate al trattamento minimo, come lo fu per i coltivatori diretti oltre venti anni fa senza controlli rigorosi della ricchezza patrimoniale dei destinatari, si è accordato un beneficio per i lavoratori autonomi ancora relativamente giovani ed in attività lavorativa, molto superiore rispetto al valore dei contributi versati, con un onere a carico di tutta la collettività.
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Due giornate che cambiano la politica

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliMartedì 26 al senato abbiamo votato la legge di stabilità. Il governo ha chiesto il voto di fiducia e Forza Italia ha deciso di non votarla e uscire dalla maggioranza. Oggi il governo può contare su 171 voti su 321 senatori, ma su una maggioranza più coesa, fatta da forze distanti tra loro ma egualmente convinte che serva oggi far ripartire il Paese, affrontare le emergenze e fare le riforme di cui abbiamo bisogno a partire dalla legge elettorale e del bicameralismo. Si chiude con la stagione dei ricatti e dei condizionamenti imposti guardando all'interesse di Berlusconi.
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Cronaca di una decadenza annunciata

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi La Camionetta della Polizia accoglie i senatori, segno inequivoco della giornata particolare. A tarda notte il governo Letta ha ottenuto la fiducia sulla legge di stabilità, alle nove del mattino le facce sono obiettivamente tirate, e i caffè abbondano.
La seduta non è ancora cominciata e già Bondi si appiccica con Formigoni, passato con Alfano nel Nuovo centrodestra. È come la storia del fumatore pentito, intollerante oltremodo del fumo. Inizio sonnacchioso. Si votano le variazioni di bilancio senza colpo ferire. In sordina inizia il secondo punto all’ordine del giorno: la decadenza di Berlusconi, che formalmente si intitola “Elezione contestata nella Regione Molise”.