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Il reato clandestinità è un nodo di inciviltà

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele Fiano E' un'ottima notizia l'approvazione in commissione Giustizia del Senato, con i voti di M5S, Pd e Sel, e con il parere favorevole del governo, di un emendamento che delega al governo stesso l'abrogazione del reato di clandestinità. Quella norma è incivile e contrasta con i principi del nostro sistema giuridico, sanzionando non la commissione di un atto ma la propria condizione umana. L'approvazione di una nuova normativa sull'asilo politico, presentata proprio ieri dal Partito democratico, e l'abrogazione del reato di clandestinità potrebbero far riavvicinare il nostro paese agli altri grandi paesi europei che, come noi, affrontano le difficili problematiche delle migrazioni.
L'attacco di Grillo e Casaleggio ai senatori 5 Stelle che ieri hanno presentato l'emendamento contro il reato di clandestinità è incredibile. A me interessa il merito della questione. Il reato di clandestinità è un nodo di inciviltà nel sistema giuridico del Paese perché punisce non la commissione di una azione ma la condizione umana di una persona calpestando secoli di principi del diritto. Non solo, ma la sua applicazione ha mostrato una totale inefficacia e una sparutissima applicazione. Con le dichiarazioni di questa mattina Grillo e Casaleggio si sono messi contro un sentimento popolare maggioritario in Italia e in Europa. Evidentemente ai due leaders stellati ha fatto piacere sapere che i sopravvissuti all'ecatombe di Lampedusa sono stati incriminati per reato di clandestinità. A noi invece ha fatto ribollire la coscienza. Evidentemente tra noi c'e' una differenza insanabile.
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