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Felice di quanto fatto, ora tocca alle periferie

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe SalaIl saluto a un 2018 che lo ha reso "felice come non mai per quanto sto facendo", gli auguri e i propositi per un 2019 in cui Milano "non deve fermarsi, ma migliorarsi e accelerare" e le riflessioni di metà mandato, non senza critiche al governo. Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, nell'intervista esclusiva a Repubblica Milano (video).
"Tre cose mi stanno particolarmente a cuore per il 2019", spiega il primo cittadino. "Ridurre quanto più possibile la differenza tra centro e periferie, migliorare i servizi di base per dare ai milanesi l'eccellenza in Europa e insistere sulla dimensione internazionale di Milano". Con un "pensierino" alle Olimpiadi invernali del 2026.
Ed è proprio partendo dal buon lavoro svolto nella preparazione del dossier olimpico che Sala si toglie qualche "sassolino" di fine anno. Primo argomento, il "no" all'Agenzia del Farmaco. "Non ho mai digerito il sorteggio di Ema", ammette Sala, "qualcosa si è sbagliato nell'ultima fase a livello di relazioni internazionali". Tra le cose da dimenticare, per il sindaco, di questi ultimi mesi anche un "rapporto tra Milano e governo al limite dell'inesistente". E poi un impegno: "Lavorare per superare la lentezza nei lavori in città, si può fare di meglio e di più".
"Il mio futuro è una agenda dalle pagine bianche", conitnua il sindaco, giunto a metà del suo mandato. "In questo ruolo, che mi permette anche di sfruttare le mie capacità manageriali, mi trovo benissimo. Ma mi chiedo: Beppe Sala, per quello che esprime, va bene a Milano e ai milanesi o anche a una realtà più allargata?". "Auguro a tutti i milanesi di continuare a credere nei valori e nella sfida della nostra Milano", conclude il sindaco Sala, "dimostrando che il modello di città aperta è l'unica possibilità percorribile".

Per seguire Beppe Sala: sito web - Pagina Facebook

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