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Il decreto Genova è dannoso

Scritto da Chiara Braga.

Chiara BragaIl governo M5s-Lega aveva annunciato emendamenti risolutivi contro il condono degli abusi edilizi di Ischia, ma nella notte tutto si è ridotto a un pugno di mosche. E’ stata la solita manina? Oppure, come più realisticamente crede il Partito democratico, si è trattato del solito scambio al ribasso a spese del Paese, offerto dal ‘governo del cambiamento in peggio’? La bocciatura del nostro emendamento permetterà anche ai condannati in via definitiva per reati mafiosi di mantenere il diritto ai soldi pubblici per ricostruire loro case abusive. Nel silenzio totale di chi nelle piazze urla onestà e poi nelle aule vota questo scempio, si conferma la vergogna del condono edilizio tombale di Ischia.
Una vera doppia vergogna, perchè decisione inserita all’interno del decreto sull’emergenza ricostruzione a Genova. Alla faccia delle dichiarazioni di fuoco dei leghisti di qualche giorno fa: solo un gioco delle parti per accordarsi su condono fiscale e condono edilizio. Movimento 5Stelle e Lega votano una norma a cui nemmeno Berlusconi era arrivato e che segnerà per sempre un precedente negativo e indelebile in questo decreto e nella lotta contro l’abusisvismo.
Sono passati più di due mesi dalla tragedia del crollo del ponte Morandi, e il Governo Lega- 5 stelle non riesce ancora a fornire le risposte che gli sfollati, i lavoratori, le imprese e tutta la città di Genova aspettano.
Questo decreto è scritto male, anzi è dannoso.
Non solo è carente dal punto di vista degli interventi necessari per la ricostruzione ma si è trasformato in un decreto omnibus in cui Salvini e Di Maio hanno inserito cose vergognose, come il condono tombale per Ischia (!).
Nella prima stesura addirittura si prevedeva la sospensione delle norme antimafia. Solo grazie alla battaglia del Partito democratico sono state approvate le modifica per ristabilire quelle norme a tutela della legalità. Il Ministro Toninelli si è rivelato totalmente inadeguato a ricoprire il ruolo di Ministro delle Infrastrutture e purtroppo a farne le spese sono stati i cittadini genovesi che da mesi aspettano – non chiacchiere a favore di telecamere – ma atti concreti per provare a ripartire. Noi siamo al loro fianco e continueremo la nostra battaglia per la città di Genova.

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