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La direzione del PD

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del Corno La Direzione nazionale del Pd, convocata per mercoledì 21 agosto, dovrà affrontare la discussione molto delicata su un possibile accordo di governo tra 5 Stelle e Pd, dopo la caduta del governo Conte.
È un passaggio strettissimo che afferma che la decisione, avrà una valenza fondamentale per il presente e per il futuro del Paese.
Una decisione, tra l’altro che, dovrebbe indicare finalmente una Linea chiara del partito sulla crisi e rispetto ai suoi sviluppi, visto che esponenti di minoranza del partito in questi giorni, si sono affrettati, prima della convocazione della Direzione a bruciare i tempi e pretendere di dettare la Linea del Pd.
Personalmente ritengo che sarebbe mortale per il Pd ed esiziale per l’Italia, sostenere governi istituzionali, di scopo, ecc, tradotto, fare un’alleanza per la sola paura del voto anticipato, invece, mi pare chiaro ed evidente che la posizione che proporrà il segretario Zingaretti, sia quella più utile ed opportuna, nell’interesse del Paese che, significa, la creazione di un governo autorevolmente politico che affermi negli uomini e nei programmi, una netta discontinuità rispetto al governo Conte.
Certo, la politica è l’arte del possibile, ma non capire, o peggio, far finta di non capire con tutte le preoccupazioni del caso su un possibile voto anticipato che, un eventuale governo 5 Stelle e Pd, potrà nascere, lo ripeto, negli uomini e nei contenuti, solo se si terrà conto del voto politico del 2018, dove le elezioni il Pd le perse drammaticamente ed all’altro fatto politico grosso come una casa, riconducibile al dato che negli ultimi 14 mesi, i 5 Stelle, nelle figure del premier Conte, dei ministri Di Maio, Toninelli ecc, provenendo quest’ultimi, dalla conquista del potere, basata sull’attacco frontale durissimo, per usare un eufemismo, fino a qualche giorno fa nei confronti del Pd, hanno avallato, difeso e sostenuto ancor di più, (caso Diciotti) tutte le politiche di estrema destra di Salvini.
Per non parlare dei risultati non certo edificanti sul terreno macroeconomico e del totale isolamento del nostro Paese nello scenario europeo.
La traduzione politica, mi sembra del tutto consequenziale!
Chi ha conquistato il potere, dicendo che voleva abbattere la casta ed aprire il Parlamento come una “scatola di tonno”, non può e non deve arroccarsi su posizioni di mero potere, sostituendo tranquillamente la Lega con il Pd e quindi, un prezzo politico, rispetto alla precedente esperienza di governo lo deve pagare.
Se ciò avverrà, si potrà fare un governo a testa alta e di legislatura, altrimenti, meglio il voto che un partito che si chiama Democratico, non deve mai tenere!
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