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Via Bolla è una polveriera e la responsabilità è solo di Regione Lombardia

Scritto da Silvia Roggiani.

Silvia Roggiani"Via Bolla è una polveriera e la responsabilità è solo di Regione Lombardia. Figlio di una situazione che denunciamo da anni, quanto accaduto ieri sera in via Bolla è inaccettabile e intollerabile. L'ennesimo sfregio a un quartiere che, in vari momenti, ha tentato di rialzarsi senza successo a causa delle politiche miopi e fondate solo su slogan della destra in Regione - commenta Silvia Roggiani -. In quegli stabili Aler serve un intervento tempestivo e coordinato. Comune e Municipio ci sono, la Regione dov'è? Purtroppo, viene da pensare che la destra nel suo non governare la situazione ci tragga vantaggio, soffiando sui problemi, attraverso la solita e insensata retorica del declino della città. Loro governano. Loro devono intervenire. Se non sono in grado possono farsi anche da parte". E conclude: "Assurdo che nello scontro sia stato coinvolto anche un bambino di due anni che fortunatamente, da quanto ho appreso in queste ore dalla stampa, è stato portato in ospedale solo a scopo precauzionale per accertamenti. Ci auguriamo che il piccolo torni presto a giocare e a divertirsi''
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Lega fallimentare e superficiale come il suo leader

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe SalaIl sindaco di Milano Beppe Sala ha rivolto un pensiero alle elezioni regionali in Lombardia del 2023 alla presentazione del libro di Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del Comune, 'Le citta' visibili' edito da Solferino nella serata di giovedì 9 giugno ai Bagni misteriosi: "Non sara' una partita facile, Fontana credo che si candidera' al 99% per cento e questo e' un punto di partenza. Ma la Lega di Salvini ha fallito tremendamente in Lombardia". Sala ha aggiunto: "La Lega di Salvini in Lombardia ha l'imprinting del suo capo, superficiale, senza visione del futuro e non in grado di approfondire le cose e bisogna convincere i piu' che e' cosi', sono convinto che molto parta da Milano - ha aggiunto -. Ad esempio Atm negli anni ha fatto un percorso mentre Trenord e' rimasta sempre li'. Gestisce meglio le case di edilizia popolare MM che Aler e noi dobbiamo avere la forza di portare alla gente questi esempi. Zero arroganza ma dobbiamo dire che la mano milanese da tempo ha portato a una serie di trasformazioni".
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Tajani non infanghi Pd e risponda di Palermo

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli"È inaudito che Antonio Tajani in tv, invece di rispondere dell'arresto di un candidato di FI a Palermo getti fango sul Partito democratico accusandoci di ospitare nella nostra lista il figlio di un boss. Nelle liste del Pd non c'è nessun mafioso e nessun criminale e Tajani non può gettare fango su di noi in maniera generica. Pensi piuttosto a prendere le distanze dai candidati di Cuffaro e Dell'Utri". Così il senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia.
“Dopo l’ulteriore arresto di un candidato della loro coalizione, Taiani e Lagalla dovrebbero vergognarsi delle accuse che hanno rivolto al Pd. Chiedano scusa e dicano finalmente parole chiare contro le mafie, anziché tentare di infangare gli avversari politici”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e capogruppo dem in Commissione Antimafia.
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La diplomazia per la pace non si è mai fermata

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "Noi abbiamo votato come maggioranza un impegno del nostro Paese a stare a fianco degli ucraini, dal momento in cui c’è stata un’aggressione. - Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli a Sky (video) - Non abbiamo mai dichiarato guerra alla Russia e non mi risulta che si sia mai fermata l’iniziativa diplomatica europea e anche italiana. L’esito dell’incontro di Draghi con Biden, in merito, è molto chiaro: Draghi ha ribadito che il nostro obiettivo non è fare la guerra alla Russia ma è difendere e stare a fianco del popolo ucraino. Non capisco, quindi, la distinzione tra chi vorrebbe la pace e chi non la vorrebbe. Decidiamo cosa intendiamo per “pace”. Io penso che non ci sia pace se si pensa che la pace sia la resa di un popolo e la vittoria dell’aggressore. Questo farebbe passare il principio che la logica di potenza può consentire anche di cambiare la dimensione degli Stati nazionali con i bombardamenti e le stragi di civili".