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Se va in pezzi la maggioranza, sono inevitabili elezioni anticipate

Scritto da Luigi Zanda.

Luigi Zanda"Aspettare che Draghi si autocandidi al Quirinale è una sgrammaticatura, perché nessuno dei 12 presidenti che abbiamo avuto si è mai autocandidato". A dirlo è Luigi Zanda, senatore del Pd, in un'intervista a 'La Stampa'. Per Zanda, Draghi "deve fare quello che sta facendo, il premier deve accettare le decisioni del Parlamento. Se deciderà di eleggerlo bene, se no, deve prenderne atto" dice. Esclude un Mattarella bis? "Beh - risponde - ho notato che gli argomenti per i quali considera concluso il suo mandato sono molto forti. Ma voglio aggiungere una cosa. Se nel corso delle elezioni del presidente, la maggioranza che sorregge Draghi dovesse andare in pezzi, il governo non potrebbe sopravvivere un minuto di più e le elezioni anticipate diventerebbero inevitabili".
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Il referendum sullo stadio sarebbe una scappatoia per la politica

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala“In questi giorni non è che non veda la contestazione rispetto alla nostra decisione sullo stadio di San Siro, però io posso anche dire che sono due anni che tengo duro e ho ottenuto quello che volevo ottenere: cioè di riportare, fatto unico in Italia, le squadre ai volumi del Pgt”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, sul progetto stadio, intervistato da Radio Popolare questa mattina. "Non e' sufficiente? Dico alle squadre 'non lo fate', ma per loro e' prioritario e lo fanno, per esempio, nelle aree della Citta' della salute, a Sesto, e io rimango con San Siro inutilizzabile e, quindi, dal punto di vista ambientale abbiamo fatto peggio. Io mi prendo la responsabilità di questa decisione, ma cerco di spiegarla. Se volete fare il referendum fatelo, ma io penso che i referendum debbano essere soprattutto in ordine a questioni etiche o morali, se sono una scappatoia per la politica che non vuole decidere o non sa decidere non e' il mio modo di fare politica, forse e' il modo di fare politica di chi non è abituato a prendere decisioni. Non è che non ci sia il dialogo, ma indirizziamolo su come utilizzare gli oneri di urbanizzazione, su come lavoriamo sul quartiere, ma da quel punto di vista io andro’ avanti".
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Istituzioni, politica e mondo economico alzino la guardia contro la criminalità organizzata

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli “L’operazione condotta questa mattina dalla DDA conferma in modo evidente la presenza e il radicamento della Ndrangheta in Lombardia. Usano i soldi del narcotraffico per investire nell’economia legale e costruire cooperative e società per riciclarli e dare lavoro costruendo consenso. Usano usura ed estorsioni per infiltrarsi nelle aziende ed acquisirle. Grazie alla magistratura e alle forze dell’ordine oggi i Piromalli hanno subito un colpo durissimo ma l’operazione di questa mattina dimostra quanto sia necessario che istituzioni, politica e mondo economico alzino la guardia contro la criminalità organizzata sempre più aggressiva e pericolosa”. Così il vice presidente dei senatori del Pd e capogruppo dem in commissione Antimafia Franco Mirabelli.
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Un patto di maggioranza per la manovra

Scritto da Enrico Letta.

Enrico Letta Un patto nella maggioranza per blindare la manovra per poi cominciare a parlare dell'elezione del Capo dello Stato. E' il percorso che indica il segretario del Pd, Enrico Letta, chiedendo un atto di responsabilità ai partiti a sostegno del Premier Mario Draghi. «Anch' io vedo uno sfilacciamento in corso che temo moltissimo, perché in questo momento c'è bisogno dell'opposto. Un'assunzione di responsabilità delle forze politiche a sostegno di Draghi. Un patto tra i partiti che sostengono questo governo. Propongo - dice Letta- un incontro di tutti i leader della maggioranza con il premier perché questo accordo sia formalizzato: blindiamo la manovra e gli aggiustamenti necessari che concorderemo insieme in Parlamento. Ognuno rinunci alla sua bandiera per un risultato condiviso da tutti». Teme che nel gioco al rialzo tutto possa crollare? «Immaginare che sulla prima manovra di questo governo ci possa essere un Vietnam parlamentare non è accettabile», evidenzia Letta.