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La mancanza di donne nei partiti di sinistra è grave

Scritto da Roberta Pinotti.

Roberta Pinotti "Penso che la mancanza di donne che provengono dalle storie dei partiti di sinistra in questo Governo sia un fatto grave. Però il problema non nasce oggi. Sono troppo poche le donne nei ruoli di vertice del partito e nei gruppi parlamentari; anche a livello territoriale le donne in ruoli apicali scarseggiano. Le leadership si costruiscono con esperienze e responsabilità e facendo battaglie politiche". Lo dice Roberta Pinotti, ex ministra della Difesa, intervistata dalla Stampa. "Non vorrei che questa fosse una lettura assolutoria - osserva - in tutti i grandi partiti esiste un pluralismo. Non è che nei Democratici americani, che pure hanno scelto Kamala Harris, la prima donna vicepresidente, non esistano le 'correnti'. La domanda deve andare più nel profondo: come è possibile che un partito della sinistra europea, nell'era in cui in tutto il mondo emergono protagoniste femminili a tutto tondo, negli anni in cui dobbiamo, con il Next Generation EU, riprogettare il nostro Paese in un'ottica finalmente paritaria, non senta l'urgenza di avere donne protagoniste della politica? E questa è una domanda che interpella tutto il Pd, certo non solo le donne".
"Si è pensato che con le norme statutarie e la garanzia di presenza negli organismi il risultato fosse ormai acquisito - rileva - per molto tempo non è neppure più esistito un luogo di elaborazione politica sui temi delle donne, che è ripartito solo da pochi mesi con Cecilia D'Elia come portavoce. Noi siamo una comunità ampia e il tema non può essere che emerga solo una o qualcuna, ma offrire occasioni e opportunità perché più donne siano protagoniste. Così troveremo facilmente anche molte 'numeri 1'. E il momento è adesso, non domani". Sulla proposta di rifiutare la 'carica' delle sottosegretarie afferma: "Parliamo di Governo del Paese e di servizio alla comunità. Capisco la provocazione, ma le donne in questo governo devono esserci".
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