Morti sul lavoro: cosa fa e cosa può fare l'Europa
E’ di ieri la drammatica notizia dei 4 operai morti per intossicazione a Rovigo e la causa, secondo la Procura, è il mancato rispetto delle norme di sicurezza della linea produttiva.
E’ inaccettabile che in Italia la morte sul luogo del lavoro sia una delle prime cause di decesso: secondo l’ultima indagine Inal ogni giorno si registrano 3,5 morti sul lavoro e continuano ad aumentare le morti "fuori azienda".
Dall’inizio dell’anno ad oggi si contano 478 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, +6,8 % rispetto allo stesso giorno del 2013. Se si aggiungono i "diversamente assicurati" che non appaiono mai nelle statistiche delle morti sul lavoro, tra questi i morti sulle strade, in itinere e di categorie con assicurazioni proprie, diverse dall'INAIL, la cifra diventa spaventosamente più alta.
Di fronte a questi dati drammatici non possiamo rimanere indifferenti.




E' stato depositato oggi al Senato il Disegno di legge in materia di procreazione medicalmente assistita di iniziativa di Emilia Grazia De Biasi che rivede la Legge 40 alla luce della sentenza della Corte costituzionale . E' la stessa Presidente della Commissione sanità del Senato ad annunciarlo sottolineando che il Ddl è stato significativamente sottoscritto dai vice presidenti del gruppo Pd a Palazzo Madama Giuseppina Maturani e Giorgio Tonini e da Nerina Dirindin, Capogruppo Pd in Commissione sanità.
Il centrodestra in Consiglio regionale ha bocciato la mozione di Pd e Patto Civico sulla fecondazione eterologa. La mozione chiedeva alla Regione Lombardia di tornare indietro sulle scelte fatte con una recente delibera, che introduce una compartecipazione alla spesa per la prestazione, iniqua, a differenza di quanto fatto dalle altre regioni che hanno scelto di far pagare solo il ticket alle coppie che decidono di accedervi.
Regione Lombardia recepisca i contenuti del Piano Nazionale sulla malattia diabetica, ripristini i kit per diabetici nella qualità e quantità precedente agli ultimi provvedimenti regionali e garantisca la distribuzione di ausili e presidi attraverso le farmacie. Sono queste le richieste della risoluzione approvata oggi dal Consiglio regionale con il contributo del Partito Democratico. Ho chiesto in particolare che si rinforzi l'integrazione tra strutture specialistiche e territorio, attraverso un migliore coinvolgimento dei medici di base, anche per migliorare la prevenzione del diabete, che già oggi affligge ben oltre 500mila cittadini lombardi. Inoltre in questi anni la rete diabetologica, ben programmata negli anni scorsi, ha subito in realtà un indebolimento nella programmazione regionale: chiediamo che la Regione torni ad investire.