Sul raduno neofascista

Per questo il raduno dei neofascisti di Casapound a Milano non doveva essere permesso, senza se e senza ma.
Non è solo la provocazione dei fascisti del terzo millennio di Casapound – come loro amano definirsi – a far riflettere, ancora di più colpisce il supporto che, insieme agli ormai soliti leghisti, danno esponenti di Forza Italia come l’europarlamentare Comi e il consigliere regionale Gallera che, legittimando una forza politica che si rifà a ciò che di più illiberale c’è stato nella nostra storia, tradiscono la cultura popolare e liberale a cui dicono di rifarsi, cultura che invece rappresenta uno dei fondamenti della nostra repubblica democratica e antifascista.
La politica e gli stereotipi

Se pubblichi un post sui migranti/profughi trovi centinaia di commenti infervorati, dotte disquisizioni, mal di pancia che emergono in tutta la loro dirompenza.
E ci sta. Stiamo parlando di una tragedia e di un esodo dalle dimensioni bibliche.
Giornali, telegiornali, web, bar, trattorie: non si parla d'altro.
E' diventato, questo tema, il catalizzatore di tutti i malesseri e di tutti i problemi: nell'immaginario comune, se risolvessimo questo, avremmo risolto tutto.
Tornerebbero i posti di lavoro»
Pensiamo agli operatori della Sanità

Intervista ad Emilia De Biasi pubblicata da Il Sole 24 Ore.
Altri tagli alla sanità con la manovra 2016? «Non se ne parla. E diamo risposte concrete agli operatori: di che Patto stiamo parlando, sennò?». Maria Grazia De Biasi (Pd), presidente della Igiene e sanità del Senato, traccia la difficile rotta che attende la sua commissione alla ripresa autunnale che vedrà palazzo Madama alle prese per prima con la prossima legge di Stabilità. E dice chiaro e tondo: basta con i veti sul Ddl omnibus della ministra Lorenzin, bloccato in commissione Bilancio da un anno e ormai al Senato da più di 500 giorni: anzi, batta un colpo anche la ministra.
Non aumentare i budget in Sanità equivale a tagli

Risorse ai territori contro la violenza alle donne
E' stato deliberato quanto avevamo chiesto in un ordine del giorno in occasione dell'assestamento di bilancio. E' questo è senz'altro positivo. Ora però attendiamo di leggere la delibera per accertarci che la stragrande parte delle risorse sia destinata al sostegno delle reti antiviolenza. Speriamo si rivedano i criteri e le modalità di riparto dell'anno scorso, quando su un milione di euro, 625 mila andarono alle reti e gli altri furono destinati ad attività centralizzate.