La vita non è solo quando si è felici

Poter morire con dignità. È questo il cuore profondo della Legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento (DAT), più nota come legge sul fine vita, o biotestamento, approvata definitivamente dal Senato nel dicembre del 2017.
Si può proprio dire che il Parlamento abbia scritto una pagina nella Storia dei diritti del nostro Paese, visto che il dibattito pubblico e istituzionale su questo tema è andato avanti per molti anni senza arrivare mai ad una conclusione positiva.
Sui diritti non torniamo indietro

Intervista del Secolo XIX.
In questa campagna elettorale a Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, fischiano parecchio le orecchie. La legge elettorale a cui ha legato il proprio nome, il Rosatellum, mette d’accordo tutti, ma solo nelle critiche. Ma a chi prospetta un futuro di “larghe intese” in Parlamento tra Pd e Forza Italia dovuto proprio all’effetto della legge, Rosato replica che «non ci possono essere intese con chi vuole fare passi indietro sul tema dei diritti come Berlusconi». Un messaggio al leader di Forza Italia, che ha parlato di una revisione delle Unioni civili, ma anche indirettamente all’interno, per chi rimprovera a Renzi troppa timidezza sui temi valoriali, vedi alla voce Emma Bonino o Graziano Delrio. Il capogruppo del Pd sarà oggi a Genova per sostenere i candidati del centrosinistra.
Orgoglio per le cose fatte e fiducia per costruire il futuro

Ci sono diversi modi di fare campagna elettorale.
Uno è quello di guardare al contingente, spesso insistendo sulla pancia delle persone per ottenere un risultato.
Sono molte le forze politiche che adottano questo metodo.
Sono coloro che fanno promesse assolutamente irrealizzabili o non praticabili per il contesto in cui ci troviamo (quello del debito pubblico dell’Italia ad esempio).
Sono coloro che fanno promesse assolutamente irrealizzabili o non praticabili per il contesto in cui ci troviamo (quello del debito pubblico dell’Italia ad esempio).
I moderati riflettano

• L'APPELLO AI MODERATI: LA DESTRA E' POPULISTA - Il ministro si dice preoccupato, infatti, da una vittoria del centrodestra perché "questa coalizione è profondamente cambiata: non è più a trazione berlusconiana, quindi moderata, ma si è trasformata a larga maggioranza in una destra estrema e populista".
Il 24 tutta la sinistra unita contro il fascismo
