La riforma del Terzo Settore
La Camera dei Deputati ha approvato (297 sì, 121 no, 50 astenuti) il ddl delega per la Riforma del Terzo Settore. Si tratta di un disegno legge che intende sostenere e migliorare la libera iniziativa dei cittadini che perseguono attività sociali finalizzate al bene comune. La partecipazione attiva delle persone e la valorizzazione dell'economia sociale di questo Paese sono un patrimonio fondamentale che questo Parlamento e questo Governo devono tutelare e incentivare. Il ddl, di cui vi illustro i punti principali, è il frutto di un lungo e serio dibattito svolto nella Commissione Affari Sociali nella quale lavoro. Il testo - ora passato al vaglio del Senato - arricchisce la proposta iniziale formulata dal Governo.
Si tratta di un settore in costante crescita: rispetto al 2001 le organizzazioni non profit in Italia sono aumentate del 28%, i dipendenti del 39 e i volontari del 43%. Il 66% sono associazioni non riconosciute, il 22% fondazioni e solo il 3,7% cooperative sociali. L'Istat ha censito 300.191 organizzazioni non profit che impiegano 681mila addetti, 271mila lavoratori stabili e 5mila temporanei. I volontari italiani sono 4 milioni e 700mila.
Il 'Terzo settore', oltre alle finalità solidaristiche, rappresenta per l'Italia un'energia, una ricchezza ed una possibilità da sostenere con intelligenza. Per questo il testo di legge armonizza le norme eterogenee creando un nuovo codice del Terzo settore. Il ddl prevede, tra l'altro, la definizione di impresa sociale. Così le cooperative sociali e i loro consorzi acquisiranno, di diritto, la qualifica di impresa sociale. Le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sui vari enti del settore saranno esercitate dal ministero del Lavoro.
Servizio civile nazionale
Il ddl approvato oggi prevede, inoltre, l'istituzione del servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata e a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale. Si prevede così una programmazione triennale di contingenti di giovani di età compresa tra 28 e 38 anni che potranno essere ammessi tramite bando pubblico al servizio civile universale. Il ripristino, in buona sostanza, di un servizio civile che con la fine dell'Esercito di leva stava andando ad esaurirsi.
Misure di sostegno economico in favore degli enti del Terzo settore
Sono previste, infine, agevolazioni economiche in favore degli enti del Terzo settore e il riordino e l'armonizzazione della relativa disciplina tributaria-fiscale, segnata da forti agevolazioni. È prevista una nuova definizione di ente non commerciale ai fini fiscali, la riorganizzazione delle agevolazioni fiscali connesse all'erogazione di risorse, la riforma del cinque per mille allo scopo di rendere noto l'utilizzo delle somme devolute con questo strumento, l'assegnazione di immobili pubblici inutilizzati e la revisione della disciplina delle onlus.
La legge delega punta, inoltre, a dare certezza di risorse. E' necessario ricordare, infatti, che grazie alla legge di stabilità sono stati stanziati 115 milioni da aggiungere ai 10 milioni ottenuti dai risparmi sulle spese generali della Presidenza del Consiglio. Così già quest'anno, nel 2015, avremo le risorse per avviare al Servizio civile 50mila giovani italiani. Non dimentichiamo infine i 500milioni che arriveranno al Terzo settore dal 5 per mille.
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