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La Legge Zan

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a Gr Parlamento (video).

La mia opinione è che Mattarella faccia bene.
È un riferimento per il Paese, anche quando, come questa mattina, ha richiamato le forze di maggioranza a rispettare i patti.
Il Governo Draghi è nato su una proposta del Capo dello Stato che ha chiesto ai partiti di collaborare per affrontare la pandemia, quindi gestire la fase vaccinale, e poi per far partire la ripresa, sostenendo il PNRR e, quindi, l’accessibilità dei ristori e dei fondi che l’Europa ha messo a disposizione.
Per ottenere le risorse, abbiamo bisogno di fare alcune riforme, senza le quali non solo non riusciremmo a mettere a terra quei soldi ma l’Europa non ce ne darebbe alcune tranches perché sono vincolate alla riforma della giustizia, della Pubblica Amministrazione, del fisco, alla lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero. Questi sono i temi su cui dobbiamo lavorare e ci siamo impegnati tutti in questa direzione e, quindi, aprire polemiche e negare la possibilità di fare le riforme - come è stato fatto da alcuni - è stato un errore e ha fatto bene Mattarella a richiamare le forze politiche.
Credo che Mattarella abbia fatto bene anche a richiamare l’importanza di combattere le discriminazioni degli omosessuali e di altri soggetti che diventano spesso obiettivi di violenza e discriminazione per le proprie scelte sessuali o per la propria condizione.
È chiaro che quello di Mattarella non era un appello a votare la Legge Zan.
Credo, però, che la Legge Zan ponga alcune sollecitazioni e il Parlamento debba portarla avanti.
È una legge nata da un’iniziativa parlamentare, quindi, proposta dal Parlamento e non da un Governo; è già stata approvata alla Camera dei Deputati e, dunque, penso che adesso si debba affrontarla e approvarla al Senato.
La Legge Zan è una legge di civiltà, non punisce le opinioni ma gli atti discriminatori o violenti nei confronti di persone che, comunque, hanno l’unico problema di essere o di aver fatto scelte diverse da quelle considerate come la normalità.

La Legge Zan estende le pene previste dalla Legge Mancino per le discriminazioni razziali ad altre discriminazioni che riguardano omosessuali, transessuali, donne, disabili.
Accanto a questo c’è il tentativo di mettere in campo alcune proposte per costruire una cultura che rispetti le persone e, con la Giornata contro l’omotransfobia, si chiede di impegnarsi anche nelle scuole a spiegare il valore e la necessità di rispettare le persone con le loro diversità.
Credo che questo sia un punto importante e giusto.
La Legge Zan colpisce i comportamenti e gli atti che sono concretamente discriminatori e violenti per ragioni legate all’odio nei confronti delle persone per le loro condizioni.
La Legge Zan non punisce le opinioni: si può continuare ad esprimere il proprio parere tranquillamente ma non si possono penalizzare le persone per le proprie condizioni e le proprie scelte di vita, se queste non mettono in discussione la libertà degli altri.
Credo, quindi, che la Legge Zan sia una legge di civiltà.
Leggo che ci sono preoccupazioni rispetto al fatto che possa aprire la strada all’utero in affitto o altre pratiche che sono e restano proibite dal nostro ordinamento. Questa discussione era stata aperta anche durante il percorso della Legge sulle unioni civili.
Nella Legge Zan, in ogni caso, non c’è nulla di tutto questo ma c’è solamente l’estensione delle norme della Legge Mancino ad una serie di soggetti che sono più a rischio di altri rispetto alle discriminazioni.

Credo, quindi, che la discussione sul genere abbia un suo peso e una sua forza culturale impegnativa che, però, non mette in discussione il cuore della Legge Zan.
Il cuore della Legge Zan è punire chi discrimina le persone per la loro condizione o il loro orientamento sessuale.
Ragazzi che si baciano in strada, come è avvenuto anche di recente, rischiano di subire violenze per il solo fatto di essere omosessuali.
La Legge Zan si occupa di questo.
C’è una discussione importante nel mondo delle femministe che, però, non riguarda gli effetti reali che questa legge porta con sé.
C’è una discussione sull’identità sessuale, che comunque è già posta nella legislazione italiana in diverse normative. Su questo punto si legge di scenari e ipotesi ma la Legge Zan non definisce le modalità per la transizione sessuale e non decide a quale punto della propria storia di transizione, ad esempio, un uomo possa giocare in una squadra femminile.
Tutte queste questioni non c’entrano assolutamente nulla con la Legge Zan.
Sicuramente fa tutto parte di una discussione interessante, stimolata anche dalla Legge Zan ma non c’entra nulla con il contenuto e gli effetti concreti della legge stessa.
La Legge Zan mira a stabilire un’aggravante per chi compie atti violenti o discriminatori ragioni legate all’odio verso queste persone per la condizione in cui loro vivono.

Sicuramente, come tutte le leggi, anche la Legge Zan non è perfetta ed è criticabile, però, il nodo è che se si approva questa legge - e noi lavoriamo per approvarla al più presto in questa Legislatura - saranno puniti gli atti discriminatori e violenti nei confronti di persone che sono particolarmente esposte.
Questo è il senso della Legge Zan.
Se poi ci sarà da fare altro, in altre occasioni, su altri temi per determinare meglio il senso dell’identità di genere ci penseremo.

Dobbiamo complicare il meno possibile la discussione sulla Legge Zan.
È chiaro che dentro la Legge Zan ci sono argomenti che aprono a molte discussioni valoriali, culturali oltre che politiche. Caricando la Legge Zan di tutto questo, però, temo che si perda di vista l’obiettivo.
L’obiettivo è combattere le discriminazioni di persone che sono più esposte, come mostra la cronaca.

In Commissione Giustizia al Senato c’è una maggioranza che non si può continuare ad impedire che si esprima con il voto e che ha la volontà e l’intenzione di portare il testo in Aula prima dell’estate.
Abbiamo chiesto al Presidente della Commissione Giustizia di costruire un programma dei lavori di Commissione sulla Legge Zan. Sono state proposte 200 audizioni da parte di Lega e FDI: il Presidente decida di tagliarle e come farle e faccia un programma che ci porti a chiudere la discussione in Commissione a fine giugno. Se non dovessimo riuscirci, si chiuderà la discussione e si andrà direttamente in Aula. La nostra determinazione è di andarci prima dell’estate.

Lavoreremo affinché venga approvato il testo di legge così com’è, perché rimandarlo alla Camera dei Deputati vorrebbe dire affossarlo.
Si potranno fare Ordini del Giorno o altri atti parlamentari per tranquillizzare le preoccupazioni che sono state espresse rispetto ad alcuni passaggi.
C’è una maggioranza in Commissione che si è già esplicitata a sostegno della Legge Zan. Credo che questa maggioranza andrà avanti.
Il centrodestra sostanzialmente è compatto ma poi vedremo i singoli parlamentari: alla Camera dei Deputati molti parlamentari di Forza Italia hanno votato la Legge Zan.
Cercheremo di convincere tutti i dubbiosi e di avere i numeri per l’approvazione.

Video dell'intervista»

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