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Libia: massima cautela

Scritto da Patrizia Toia.

Patrizia ToiaChi conosce la Libia sa quanto sia drammatica e delicata la situazione in questo momento. In questa fase occorre quindi dimostrare la massima cautela ed evitare posizionamenti precipitosi che rischiano di provocare guasti e derive pericolose. L’opzione militare restringe radicalmente lo spazio della riflessione politica e della diplomazia e non va quindi evocata a cuor leggero. Dalla caduta del raìs Muhammar Gheddafi questo Paese è sprofondato in un vortice di frammentazione e violenza, che ha creato un terreno fertile per l’avanzata dello Stato Islamico. La situazione è estremamente complessa e il primo passo per intraprendere un serio ragionamento è il monitoraggio delle forze in campo. Non bisogna dimenticare, inoltre, che sono in atto negoziati volti a trovare una soluzione politica.
Ogni iniziativa e ogni intervento dovranno essere svolti con l’ONU e l’Unione Europea, ricordando che un accordo politico efficace necessita il pieno coinvolgimento degli attori regionali e degli stati mediterranei a ridosso della Libia. Per quanto riguarda l’Ue, da tempo chiediamo che l’azione politica, economica e culturale verso il Mediterraneo sia una priorità, non solo perché è il nostro confine, ma perché da li arrivano la minaccia più complessa e le grande tragedia dell'immigrazione e della tratta degli esseri umani.

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