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Lo spettro dell’usura. Come prevenire e contrastare

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli all'incontro del PD della Lombardia (video).

Il tema dell’usura è molto legato alla crisi. Il problema dell’usura, infatti, c’è sempre ma diventa sempre più grave e rischia di diffondersi sempre di più nei momenti di crisi, come abbiamo già visto con la crisi economica del 2008. Nel momento in cui si verifica una difficoltà economica, purtroppo, ci sono le mafie che hanno risorse provenienti dagli affari illeciti da mettere a disposizione di una serie di attività, tra cui l’usura.
In questi anni, anche prima della pandemia, già da tempo abbiamo verificato soprattutto al Nord, il problema della ‘ndrangheta e anche della camorra in Veneto che si presentano come società di servizi, in grado di fornire alle imprese dai finanziamenti fino al recupero crediti o addirittura l’accelerazione dei permessi.
Quasi tutte le ultime inchieste che hanno portato a numerosi arresti in Lombardia, Veneto e Piemonte sono molto segnate da questa caratteristica: la ‘ndrangheta e la camorra hanno risorse sufficienti per presentarsi agli imprenditori come società in grado di fornire servizi e, come ricorda il magistrato Alessandra Dolci, trovano spesso nelle imprese una disponibilità. Di fronte a un servizio, cioè, gli imprenditori non stanno molto a guardare chi lo sta offrendo. Questo, spesso, comporta il fatto che si entra in un circuito che peggiora la situazione e porta anche a fa venir meno la titolarità dell’azienda.
È evidente, quindi, che in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, nonostante lo sforzo che ha fatto lo Stato rispetto ai ristori o ad altri provvedimenti volti a far pesare il meno possibile il lockdown sulle attività economiche, ci sia una maggior domanda di liquidità e, quindi, aumentino i rischi.
Il problema non riguarda soltanto gli esercizi commerciali. C’è un tema dell’usura legata al gioco d’azzardo.
Complessivamente, però, il fenomeno potrebbe riguardare tutte le imprese, per questo è importante che le associazioni di categoria e i corpi intermedi spieghino e raccontino quanto danno fa l’usura e l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia e quanto la criminalità organizzata violenti la concorrenza. So che, ad esempio, Confesercenti fa questo lavoro di sensibilizzazione sia a Milano che a livello nazionale.
Dobbiamo sapere che il fenomeno non si ferma al prestito e alla restituzione del denaro: è infatti evidente che c’è un interesse da parte della criminalità organizzata ad appropriarsi degli esercizi commerciali anche partendo dall’usura, perché poi quegli esercizi diventano utili per riciclare i proventi illeciti.
Questo comporta la necessità di un’attenzione maggiore rispetto a queste compravendite.
Qualche anno fa è stata abolita la norma della Legge Mancino che obbligava a segnalare tutte le compravendite di esercizi commerciali e a fare verifiche rispetto alla provenienza dei finanziamenti ma quella norma andrebbe ripristinata perché, oggettivamente, su questo c’è un problema.
La Prefettura di Milano sta lavorando su questo tema, cercando di incrociare una serie di banche dati proprio per poter intervenire per tempo e bloccare acquisti di questa natura.
Rispetto alla questione specifica dell’usura, stiamo lavorando su alcune proposte, anche in collaborazione con l’Università Cattolica e con altre realtà.
Un primo tema riguarda la repressione del fenomeno, per questo dobbiamo valutare seriamente se sia utile creare dei pool di Procuratori della Repubblica in ogni realtà che si occupino specificatamente di questo, approfondiscano le questioni e abbiano gli strumenti per intervenire dove serve.
Serve, infatti, che ci siano persone competenti, che abbiano approfondito il tema dell’usura per contrastare meglio il fenomeno.
Se riesce a fare questo, penso che si riesca a fare anche un’altra cosa fondamentale sul modello del “codice rosso”, nel tentativo di provare ad applicare anche al fenomeno dell’usura delle misure che vadano a tutela di chi subisce usura e denuncia, perché la persona si deve poter fidare e deve essere messa in sicurezza subito.
Servono, quindi, Procuratori esperti che immediatamente diano la precedenza alla persona che denuncia, valutino la situazione e la mettano immediatamente in sicurezza.
C’è poi un tema che riguarda la prevenzione, su cui ci sono diverse norme che sono state fatte negli anni per tutelare le persone che vanno in difficoltà, contraggono debiti e non riescono a ripagarli. Tutelare queste persone vuol dire evitare che debbano ricorrere all’usura per uscirne.
Alcune norme esistenti vanno migliorate e, probabilmente, ne serviranno anche delle nuove.
Una norma fatta recentemente consente la sospensione di due anni dal sistema bancario per poter transare eventuali debiti che non riescono a essere pagati. Questa è una norma importante, contenuta nella precedente Legge di Bilancio ma non siamo ancora riusciti a farla applicare perché mancano i Decreti attuativi e vanno fatti presto. La norma in questione è importante perché non riguarda solo l’usura ma più in generale una lotta all’impoverimento e al fatto che le persone che non hanno la possibilità di rientrare dai debiti possano avere più tempo a disposizione.
È stato, inoltre, istituto il Fondo Antiusura ed è stato finanziato in maniera significativa. Questo Fondo, oltre a coprire le vittime di usura, comprende anche una serie di altre categorie.
L’esperienza di questi anni, però, mostra che quel Fondo, pur essendo importante, non sempre funziona. Il Fondo è stato utilizzato anche dalla criminalità organizzata per fare delle vere e proprie truffe. Un altro problema riguarda il fatto che non va bene il meccanismo di erogazione dei soldi, che funziona come i mutui. Il Fondo Antiusura, infatti, è un fondo a rotazione e chi riceve il contributo deve poi restituirlo con lo stesso meccanismo del mutuo. Sulla base di questo, soltanto il 20% delle risorse fino ad ora elargite sono rientrate. In generale, c’è una difficoltà sia rispetto alla tempestività nel dare i soldi che nel farli rientrare. Probabilmente, quindi, bisogna pensare ad un meccanismo diverso che tuteli sia chi riceve i soldi ma anche il fatto che quei soldi vadano a buon fine. Si sta, dunque, preparando un’ipotesi di lavoro che preveda che quel fondo non sia più a rotazione ma diventi a fondo perduto, utilizzando anche le risorse del Recovery Fund e che comunque, nel momento dell’erogazione, ci sia l’affiancamento della persona che riceve i soldi da parte di un tutor con le competenze per verificare, soprattutto per le imprese, che quei soldi vengano spesi e utilizzati nel migliore dei modi.
Ci sono poi anche una serie di misure che vanno messe in campo che riguardano le banche.
Ad esempio, una persona che denuncia di essere vittima di usura non può trovarsi poi penalizzata dalla banca: oggi, purtroppo, spesso chi denuncia si trova poi nell’impossibilità di avere prestiti dalle banche, mentre dovrebbe essere premiato. Bisogna, quindi, fare in modo che chi denuncia l’usura non venga penalizzato nei rapporti con le banche. Ci sono, dunque, alcune norme che si possono mettere in campo; stiamo anche valutando la possibilità di presentare una proposta di legge che tenga insieme una serie di questi interventi.
È sicuramente urgente fare tutto questo perché oggi siamo di fronte ad un’emergenza però il fenomeno dell’usura si è molto radicato con gli anni ed è forse una delle attività principali della criminalità organizzata, in quanto è l’inizio del riciclaggio del denaro e del condizionamento sul mondo delle imprese.
Noi viviamo in una Regione in cui la prima scalata della ‘ndrangheta ad una grande impresa iniziò così e grazie a quell’impresa la ‘ndrangheta fu poi nella condizione di controllare centinaia di appalti e subappalti.
Questo meccanismo c’è, al di là della crisi, e va combattuto. L’usura non può e non deve essere un ulteriore strumento per rafforzare la criminalità organizzata non solo dal punto di vista economico ma anche di penetrazione del sistema economico.

Video dell’intervento» 

Mi pare evidente che emerge la necessità di più misure da mettere in campo perché ci sono più fronti su cui si può contrastare l’usura. Bisogna, quindi, mettere in campo più strumenti su tutti gli aspetti, anche quelli di indagine.
Mettere le Procure nelle condizioni di combattere meglio il fenomeno e le organizzazioni dell’usura è importante. Così come è importante proteggere le persone che denunciano.
Sono poche le persone che denunciano, soprattutto in Lombardia e su questo dato occorrerebbe un approfondimento.
Sicuramente, quindi, abbiamo la necessità di favorire le denunce e per questo penso che chi denuncia l’usura non debba essere penalizzato ma, al contrario, vada premiato: una persona che denuncia l’usura non deve perdere la possibilità di ottenere prestiti o fidi dalle banche.
Bisogna, dunque, mettere in campo strumenti di contrasto veri. Verificare le compravendite è fondamentale per sconfiggere le organizzazioni criminali che gestiscono anche l’usura e dobbiamo anche fare questo.
Bisogna distinguere attentamente tra le diverse categorie e bisogna saper guardare alle vittime di usura come tali e, quindi, non va più bene il fatto che possano accedere al Fondo Antiusura come se fosse un mutuo: bisogna ragionare sull’erogazione di risorse a fondo perduto, come si fa per le vittime di estorsione.
Bisogna garantire che quelle risorse, comunque, vengano utilizzate bene.
L’esperienza indica che molte vittime hanno necessità di essere affiancate da tutor in grado di far spendere bene le risorse.
Non ci sono, però, solo le vittime nell’usura e nelle estorsioni: ci sono anche persone che vanno a cercare la malavita, non soltanto adesso perché c’è la crisi, per usufruire dei servizi che le organizzazioni criminali offrono. Anche queste persone spesso finiscono male ma bisogna saperli riconoscere.
Il magistrato Alessandra Dolci racconta spesso di quanti imprenditori sono stati rinviati giudizio per associazione mafiosa perché si sono prestati alla criminalità organizzata e sono stati in silenzio anche se magari sono stati danneggiati dalla criminalità.
È importante, dunque, rompere un meccanismo che purtroppo al Nord è cresciuto in questi anni: ci sono imprenditori, colletti bianchi, professionisti che non hanno alcuna remora a rivolgersi alla criminalità organizzata per usufruire dei servizi che essa offre. Su questo bisogna essere molto chiari e concordo sulla necessità di mettere in campo una cultura della legalità, promuovendo anche spot televisivi per spiegare come è possibile sottrarsi all’usura, dove rivolgersi e che l’usura è gestita dalla criminalità organizzata, per cui si rischia di diventare schiavi della criminalità organizzata.
Le associazioni di categoria, però, devono fare molto di più su questo terreno e devono prendere le distanze con molta più forza da chi non disdegna il rapporto con la criminalità organizzata.

Video dell’intervento» 

Video della diretta» 
Video dell’incontro» 

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