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Gli attacchi terroristici di Vienna

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoIntervento di Alessandro Del Corno.

Gli attacchi terroristici di Vienna ci insegnano che nessun Paese europeo è immune dalla minaccia islamista.
Gli attentati di Vienna hanno visto certamente un salto di qualità militare ed organizzativo dell’attacco del terrorismo islamista, rispetto agli episodi in Francia di qualche giorno prima, pur sempre crudeli, ma caratterizzati dall’agire dei cosiddetti lupi solitari dotati di soli armi bianche. Ciò è una notizia inquietante, in quanto testimonia la più che conclamata possibilità della presenza di “combattenti” di ritorno dai teatri di guerra in Iraq ed in Siria.
A proposito di Siria ed Iraq, o meglio, a parti di quei territori che videro la nascita del califfato islamista dell’Isis, poi dopo una guerra estenuante, anche grazie al contributo decisivo dei curdi (subito dimenticato), completamente disarticolato è interessante ricordare che solo 5 Paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Belgio, Olanda) parteciparono con i loro caccia ai bombardamenti contro il califfato.
Gli altri Paesi, nonostante i reiterati inviti dell’Amministrazione Usa di Obama non spararono un colpo.
Più che legittimo, anche se le purtroppo parole di solidarietà del momento, nel contenuto sempre uguali, a favore delle vittime di turno, rischiano di stridere con un impegno oltre a parole che dovrebbe essere molto più incisivo nella sostanza concreta dei fatti.
Certo, una Struttura di difesa e di sicurezza europea anche su tale fronte non guasterebbe affatto, nella consapevolezza che tutta l’Europa è esposta in questa fase storica, alla raggelante tenaglia pandemia-terrorismo islamista, il quale comprende che proprio per la sofferenza pandemica che affligge il vecchio continente è il momento giusto per colpirlo, senza guardare in faccia a nessuno.
L’esempio austriaco c’è lo dimostra in tutta la sua tragica realtà.
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