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Serve un netto cambio di passo del regime carcerario contro le mafie

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoMessaggio di Alessandro Del Corno.

Quello che è accaduto nei giorni scorsi, con la concessione degli arresti domiciliari a numerosissimi boss e criminali ad altissima pericolosità, con il conseguente scarica barile tra poteri dello Stato (in Italia, la colpa è sempre degli altri) è di una gravità sconcertante ed inaudita.
Necessita, non solo come è avvenuto, la toppa dei 2 Decreti e la rivoluzione dirigenziale al Dap, ma il totale cambio di passo nella strategia Antimafia, dal punto di visto dal regime carcerario. Quindi, un cambio di passo anche di attenzione politica in tale ambito!

I provvedimenti dei primi anni novanta del secolo scorso, con supercarceri nelle isole, con 41 bis effettivi e con reclusione per i boss a tempo indeterminato, salvo la collaborazione con lo Stato, devono tornare ad essere elementi vitali ed organici di una vera lotta alla mafia.
Provvedimenti, voluti allora dal compianto giudice Falcone che anche per questo, fu ucciso da cosa nostra, il quale Falcone è da considerarsi, l’intelligenza più alta che ha avuto il nostro Paese, nel contrasto alla criminalità organizzata.
Averli depotenziati negli ultimi anni, anche attraverso modifiche normative sul piano Costituzionale, senza nessun intervento riparatore da parte del Parlamento e con l’ultima vicenda sconcertante dei boss e dei sotto boss, posti agli arresti domiciliari e quindi di fatto scarcerati, ha significato e significa, non rispettarne la gloriosa memoria e quindi, di tutte le vittime delle mafie ed essere, molto più deboli nella lotta rispetto a tale fenomeno.
Ma in questo Paese, la lotta alla mafia, non dovrebbe essere sempre ed in modo inflessibile, una priorità?
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