Mozione sulla fecondazione eterologa
Il centrodestra in Consiglio regionale ha bocciato la mozione di Pd e Patto Civico sulla fecondazione eterologa. La mozione chiedeva alla Regione Lombardia di tornare indietro sulle scelte fatte con una recente delibera, che introduce una compartecipazione alla spesa per la prestazione, iniqua, a differenza di quanto fatto dalle altre regioni che hanno scelto di far pagare solo il ticket alle coppie che decidono di accedervi.
Purtroppo la maggioranza si è arroccata sulle sue posizioni, parandosi dietro alla scusa economica, ma esplicitando chiaramente una posizione preconcetta di fondo. Rimane dunque in essere una delibera sbagliata, ingiusta e iniqua, che consentirà solo ai ricchi di poter scegliere di rivolgersi a centri privati o altrove e di pagare per avere un figlio con questa tecnica. Resta comunque l’auspicio che nella Conferenza Stato Regioni, il 25 settembre prossimo, si possa trovare una modalità di applicazione della fecondazione eterologa omogenea in tutte le regioni, a cui alla fine chiediamo che si accodi anche la Lombardia.
La questione etica è già risolta a monte dalla legge, che fissa i confini entro cui muoversi, ovvero le coppie eterosessuali, in età fertile, conviventi o sposate, come da articolo 31 della Costituzione. Il punto vero sono le modalità di applicazione di quanto stabilito dalla Corte costituzionale. E Regione Lombardia opera in tal senso la scelta più oscurantista possibile, producendo, nel tentativo di ostacolare comunque il ricorso all’eterologa, una discriminazione odiosa tra le coppie benestanti e quelle che non potranno permettersi i costi della terapia. Il centrodestra lombardo, in modo crudele e iniquo, nega un diritto, imponendo la propria visione integralista e il paradosso è che lo fa proprio a danno di quella famiglia tante volte sbandierata come feticcio da esaltare e difendere.