Morti sul lavoro: cosa fa e cosa può fare l'Europa
E’ di ieri la drammatica notizia dei 4 operai morti per intossicazione a Rovigo e la causa, secondo la Procura, è il mancato rispetto delle norme di sicurezza della linea produttiva.
E’ inaccettabile che in Italia la morte sul luogo del lavoro sia una delle prime cause di decesso: secondo l’ultima indagine Inal ogni giorno si registrano 3,5 morti sul lavoro e continuano ad aumentare le morti "fuori azienda".
Dall’inizio dell’anno ad oggi si contano 478 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, +6,8 % rispetto allo stesso giorno del 2013. Se si aggiungono i "diversamente assicurati" che non appaiono mai nelle statistiche delle morti sul lavoro, tra questi i morti sulle strade, in itinere e di categorie con assicurazioni proprie, diverse dall'INAIL, la cifra diventa spaventosamente più alta.
Di fronte a questi dati drammatici non possiamo rimanere indifferenti.
Possono sembrare parole vuote gli impegni che anche l’Ue sta prendendo in questo senso, quello che posso assicurarvi è che faremo il possibile perché non rimangano solo enunciazioni fredde e indifferenti.
Sulla base dell'articolo 153 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, infatti, è stato adottato un gran numero di misure comunitarie in materia di salute e sicurezza su lavoro. Le direttive europee sono giuridicamente vincolanti e gli stati membri sono tenuti a recepirle nelle loro legislazioni nazionali, ma non basta.
Da ultimo il 6 giugno, per meglio proteggere gli oltre 217 milioni di lavoratori dell'UE da incidenti sul lavoro e malattie professionali, la Commissione europea ha presentato un nuovo quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014–2020, che individua le sfide e gli obiettivi strategici principali per la salute e la sicurezza sul lavoro e presenta azioni chiave e gli strumenti per affrontarle.
Le sfide che l’Ue vuole affrontare sono:
- migliorare l'attuazione delle norme in materia di salute e sicurezza esistenti, in particolare rafforzando la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure di prevenzione dei rischi efficaci ed efficienti
- migliorare la prevenzione delle malattie professionali affrontando i rischi nuovi ed emergenti senza trascurare quelli già esistenti
- tenere conto dell’invecchiamento della forza lavoro dell'UE.
Il quadro strategico propone sette obiettivi strategici:
- consolidare ulteriormente le strategie nazionali in materia di salute e sicurezza attraverso, ad esempio, il coordinamento delle politiche e l'apprendimento reciproco.
- fornire un sostegno concreto alle piccole e microimprese al fine di aiutarle a soddisfare meglio le norme in materia di salute e sicurezza. Le imprese trarrebbero vantaggio da assistenza tecnica e strumenti pratici quali la Online Interactive Risk Assessment (OiRA - valutazione interattiva online dei rischi), una piattaforma web che fornisce strumenti per la valutazione dei rischi.
- Migliorare l'applicazione da parte degli Stati membri, ad esempio per mezzo della valutazione dell'efficienza degli ispettorati del lavoro nazionali.
- Semplificare la legislazione esistente, se del caso, per eliminare gli oneri amministrativi inutili, preservando nel contempo un livello elevato di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori.
- Affrontare l'invecchiamento della forza lavoro europea e migliorare la prevenzione delle malattie professionali per affrontare i rischi nuovi e quelli attuali relativi a nanomateriali, tecnologie verdi e biotecnologie.
- Migliorare la raccolta dei dati statistici così da ottenere migliori elementi di prova e sviluppare strumenti di monitoraggio.
- Rafforzare il coordinamento con le organizzazioni internazionali come l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e i partner al fine di contribuire a ridurre il numero di incidenti sul lavoro e di malattie professionali e di migliorare le condizioni di lavoro in tutto il mondo.
Gli strumenti per attuare queste azioni possono essere: dialogo sociale, sensibilizzazione, applicazione della normativa dell'UE, sinergie con altri settori strategici (per esempio sanità pubblica e istruzione) e con i fondi unionali, come il Fondo sociale europeo (FSE) e il programma europeo per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI).
Il quadro strategico sarà rivisto nel 2016 per fare il punto sulla sua attuazione e per valutare i risultati del processo di valutazione globale della legislazione UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro che saranno disponibili entro la fine del 2015.
Dalla crisi si esce se si continua ad investire - videointervista a Patrizia Toia realizzata a TechItaly»
È, questo, in pillole il pensiero dell’On.Patrizia Toia: è importante investire in innovazione e tecnologia in Italia che attualmente vive una fase di stallo, se non di calo. Innovazione di prodotti e di processi, per l’eurodeputata è questa la strada da percorrere: garantire nel nostro paese la presenza di manifatturiero elevando la qualità dei prodotti e anche dei processi produttivi. L’industria – è questo il monito - deve usare di più le opportunità europee e capire che l’Europa è un luogo dove si vuole fare crescita.