Dalla Lombardia parte la battaglia contro le mafie

Questo modo di agire crea un allarme sociale bassissimo, perciò è importante spiegarne la pericolosità. L’obiettivo delle mafie nei territori del Nord è quello di entrare nell’economia: introducono miliardi di provenienza illegale dentro al circuito legale e questo vuol dire condizionare mercato e democrazia. Serve, dunque, una politica che faccia della lotta alle mafie una priorità, che lo dica con forza e che dia segnali in questa direzione. Le mafie, di cui ora l’organizzazione più potente è la ‘ndrangheta, cambiano nel tempo per superare i paletti messi dalla legislazione. La politica deve, quindi, capire i fenomeni e, di volta in volta, costruire norme di contrasto adeguate, che diano alle forze dell’ordine e alla magistratura strumenti utili. Sicuramente i cittadini sono più spaventati dagli spacciatori, dagli scippatori, dalla prostituzione sotto casa e la politica se ne deve occupare, facendo controllare il territorio per evitare i reati di strada ma allo stesso tempo deve agire sapendo che la priorità è la lotta alle mafie, che sono il nemico più grande per la nostra democrazia e che c’è un nesso strettissimo tra lotta alla corruzione, rispetto della legalità e lotta alla mafia”. Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli, capogruppo PD in Commissione Parlamentare Antimafia, all’incontro “Le mafie al Nord. Informazioni ai cittadini su pericolosità e danni economici e sociali per tutti noi” organizzato dal Circolo PD Quarenghi Di Vittorio di Milano [video dell'intervento di Mirabelli»].
L’iniziativa si inscrive in un percorso avviato da tempo da tanti circoli del PD dell’area milanese e lombarda - supportati dal dipartimento metropolitano e dal forum regionale - sul fronte della sensibilizzazione rispetto alle presenze mafiose sui territori e alle azioni di contrasto. “Per riuscire a sconfiggere le mafie è necessario distruggere il loro potere economico e finanziario. È, dunque, dalla Lombardia, il maggiore centro finanziario del Paese, il cui sistema economico è profondamente inquinato dalle attività mafiose, che passa una parte importante della battaglia contro le mafie”, ha affermato nel corso dell’incontro Claudia Peciotti, Responsabile Giustizia e Lotta alle mafie del PD Lombardia, che ha avviato un Forum regionale sul tema coinvolgendo le Federazioni provinciali del Partito Democratico e gli eletti nelle istituzioni, con l’obiettivo di coinvolgere anche le realtà associative [video dell'intervento di Peciotti].
“Combattere la mafia significa anche fare una battaglia di legalità. - ha proseguito poi il senatore Mirabelli - Le mafie arrivano quando si creano situazioni di corruzione o si è ambigui sulla necessità di rispettare le regole. Con il nuovo Governo occorrerà dare segnali chiari sul fronte del contrasto alle mafie e in parte lo stiamo già facendo rispetto alla lotta all’evasione fiscale. Le mafie si sconfiggono con le leggi, con il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura ma soprattutto è fondamentale che ci sia la consapevolezza e l’impegno di tutti. Non possono esserci pezzi di società che si tirino fuori dalla lotta alla mafia: le organizzazioni imprenditoriali, gli ordini professionali oggi sono determinanti per sensibilizzare sul tema e mettere in campo azioni di contrasto. Abbiamo bisogno che queste mettano dei muri per impedire che ci siano troppi colletti bianchi a disposizione delle organizzazioni criminali e si devono saper guardare i segnali che indicano dove c’è qualcosa che non va. È nell’interesse degli imprenditori che la ‘ndrangheta venga tenuta ai margini”.
Federico Ferri, Responsabile del Dipartimento Legalità del PD Milano Metropolitano, ha sottolineato l'urgenza “di studiare e approfondire il fenomeno, per riconoscere la presenza delle mafie sul territorio e rispondere sul piano dell'azione politica con iniziative che, da un lato, diano il segnale alle mafie che la società si è accorta di loro e, dall'altro, offrano una sponda alle vittime di estorsione e usura e alle associazioni che valorizzano i beni confiscati sul territorio. Per fare questo è necessario proseguire l'attività di formazione che il Dipartimento offre a candidati, amministratori, iscritti e simpatizzanti dal 2010” [video dell'intervento di Ferri»].
Video dell’incontro»