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Non litigate

Scritto da Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala
Articolo di Repubblica.

Un tutor, una "persona di riferimento" per il centrosinistra e per il Pd. A cui "da esterno, a volte, mi sembra di volere più bene di tanti che ci sono dentro", ma che deve smettere di litigare e iniziare a ragione su un "fronte allargato" per le Europee. Il sindaco di Milano Beppe Sala ragiona sul futuro prossimo della sua città, dell'Italia e del partito che oggi è il suo azionista di maggioranza a Palazzo Marino. Ma ribadisce: "Alle primarie non voterò, ma ho detto a Martina e a Zingaretti: non possiamo aspettare il 3 o il 17 marzo per avere i candidati alle Europee, mettetevi d'accordo, non date un vantaggio agli avversari. Non si può? Si trovino le formule".
Nessuna tentazione, da parte sua, di tentare la partita del candidato premier del centrosinistra ("e nessuno me lo ha mai proposto"): "Posso dare un contributo con una proposta che nasce da idee e persone e capisco di essere una persona di riferimento per il Pd, ma ho 60 anni, vorrei vedere molti più giovani, essere un tutor per far crescere chi ha tanta energia".
Un sindaco Sala che parla di tutto, durante un forum organizzato dall'Ansa. Da poco ha festeggiato il giro di boa di metà mandato, in tanti gli chiedono cosa farà nel 2021 - "certamente porterò a termino l'impegno con Milano, poi si vedrà se con un altro mandato o no" - ma soprattutto gli chiedono come vede la situazione politica nazionale. "C'è ancora uno spazio per la sinistra che sappia interpretare il cambiamento", dice sicuro, ma aggiunge: "Non continuiamo a definire sempre i Cinque Stelle dei cialtroni, con loro ci sono persone che prima votavano per noi, quindi lo stiamo dicendo anche a loro. Non facciamo calcoli elettorali, ma costruiamo una nostra proposta". C'è da contrastare anche il rafforzamento (almeno nei sondaggi) della Lega di Matteo Salvini, che pochi giorni fa ha ribadito di voler dare un "sindaco della Lega" a Milano. "Salvini dice che per Milano vuole trovare un sindaco migliore di me? Se io fossi Salvini direi le stesse cose, è legittimo che pensi a prendersi Milano. Però il messaggio è un pò distorto: la nostra politica non è per i ricchi, poi se vogliono mistificare una realtà di una Milano di ricchi felici non è proprio così. Detto ciò, che ci provino". Con Salvini c'è anche il fronte aperto del decreto Sicurezza. Come ha detto in piazza della Scala, Sala assicura ancora: "Cercherò di assicurare assistenza e fornire aiuto a chi ha bisogno, ma senza disobbedire a un atto firmato dal mio Presidente della Repubblica".

Articolo della Stampa.
Lascia o raddoppia? Per ora non si sa. Non si sbilancia il sindaco di Milano Giuseppe Sala davanti all’ipotesi di correre ancora per la prima poltrona di Palazzo Marino. A chi glielo chiede, durante il forum organizzato dall’agenzia Ansa, il sindaco traccheggia: «Con Milano ho promesso che porterò a termine il mio impegno. Vedremo se farò un secondo mandato, consapevole di essere un punto di riferimento per il centrosinistra». Che lo sia o meno è tutto ancora da vedere. Di sicuro ha consigli da vendere per il partito in affanno nell’era dopo Renzi. A partire dal fatto che come minimo andrebbe abbassato il tasso di litigiosità dentro al partito. Per il resto Giuseppe Sala sposa la proposta dell’ex ministro Carlo Calenda con il quale si dice d’accordo sul fatto che il Pd si debba presentare alle prossime europee alla testa di un fronte allargato e alla fine non esclude di poter avere pure un certo ruolo attivo: «Da esterno a volte mi sembra di voler più bene al Pd di tanti interni. Pensiamo di costruire una nostra proposta che nasce da idee e persone. Io mi sento di poter dare un contributo ma ho sessant’anni. Vorrei vedere anche molti più giovani. Uno alla mia età può pensare anche di essere un tutor e far crescere persone che hanno tanta energia».
Nella road map di tanti sindaci italiani c’è pure il modello di comportamento da adottare di fronte al Decreto sicurezza fortissimamente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando è per la disobbedienza civile. Giuseppe Sala fa i distinguo: «Io cercherò di assicurare assistenza e fornire aiuto a chi ha bisogno anche se, non disobbedirò a un atto firmato dal mio Presidente della Repubblica». Il tempo di polemizzare con il leader leghista il sindaco di Milano lo trova comunque. Matteo Salvini vorrebbe per la città un sindaco della Lega perchè Milano «non sia solo la città dei super ricchi del centro». Lo punzecchia Giuseppe Sala: «In questo momento i benefici non ce li ha chi ha gli attici. Aumenta l’occupazione, il turismo fa +10% e ne trae beneficio il pizzaiolo, il tassista, chi ha un piccolo commercio. Le periferie di Milano sono molto meno disastrose di altre città».
Nel futuro della città c’è pure il sogno dei giochi olimpici Milano Cortina 2026 per cui Giuseppe Sala si è speso tanto. E l’incubo per i milanesi che aspettano l’annunciatissimo aumento dei biglietti dei mezzi pubblici a 2 euro. Ne parlerà come dovuto con il presidente della Regione Attilio Fontana ma indietro non si torna per Giuseppe Sala: «Pagherei un viaggio a tutti i milanesi perché vadano nelle altre grandi capitali e vedano l’efficienza del trasporto pubblico e dei servizi. Non c’è una metro come Milano che costa due euro. Spero che i milanesi comprendano che lo facciamo per il servizio». Infine il sindaco di Milano ha annunciato che non verrà deturpato il murales di Zed1 nella zona della Fondazione Prada in via Brembo, che rischiava di essere coperto da un cartellone pubblicitario. La concessionaria Clear Channel ha deciso di fare marcia indietro. Con grande soddisfazione del sindaco: «Prendersi cura della città è anche questo. Cercare di rispettare l’arte in tutte le sue forme».

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