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Il Ponte della Becca non può attendere

Scritto da Alan Ferrari.

Alan FerrariPiù fondi, impegni precisi, certezze: è questo che chiedo al Governo con due emendamenti alla Legge di Bilancio, in discussione al Senato. È anche l’appello che rivolgo personalmente al Ministro Centinaio e al Ministro Toninelli per il Ponte della Becca. E’ un appello senza “simboli di partito” il mio, perché rivolto a un Ministro pavese e a uno cremonese che conoscono bene l’importanza di questa infrastruttura per le economie delle Regioni e dei territori coinvolti.
I 50 milioni previsti per il 2019, distribuiti per tutti i ponti sul Po (250 milioni nel quinquennio 2019-2023) sono un investimento importante, ma, intanto i ponti sul Po sono decine e decine, poi non c’è nessuna garanzia che siano destinati alla costruzione del nuovo Ponte della Becca. 
Nuovo ponte urgente e strategico, come ben sappiamo, per la sua capacità di collegare la Città Metropolitana di Milano - e tutto il suo hinterland industriale e artigianale - con l’Emilia.
Garanzie che sono ancora più determinanti quando l’investimento previsto è spalmato su un lasso temporale di ben 5 anni.
E il Ponte della Becca non può più attendere.
Ecco quindi il mio primo Emendamento per chiedere di portare il capitolo di spesa “ponti sul Po” a 150 milioni annuali e, di questi, destinarne 70 alla costruzione del nuovo Ponte della Becca.
Il mio secondo Emendamento è in subordine, ovvero chiedo almeno di vincolare subito 5 milioni per la progettazione esecutiva del nuovo ponte.
Chiedo ora a tutti i Comitati di sostenere questa duplice iniziativa parlamentare che, nei fatti, vuole creare garanzie concrete alla sostenibilità del progetto e alla realizzazione immediata dell’opera.
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