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La strada di Salvini ci riporta indietro

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Articolo pubblicato da Huffington Post.

In pochi giorni i nostri governanti hanno prima attaccato la legge Mancino sostenendo che fascisti e razzisti vanno comb attuti non con le leggi ma confrontando le idee.
Poi hanno spiegato che gli omosessuali sono cittadini di serie B incapaci di essere genitori.
Hanno chiarito che, tra un pubblico ufficiale che offende e espone al pubblico ludibrio una persona di origine rom e la invita a scendere da un mezzo pubblico e la persona offesa, ha ragione e va premiato il capotreno.
Il ministro degli Interni ha spiegato di considerare una medaglia l’accusa di istigazione all’odio razziale.
Passano l’estate a sdoganare i sentimenti peggiori delle persone e a demolire conquiste civili che pensavamo acquisite per sempre. Il “prima gli italiani” è diventato “prima gli italiani bianchi, latini e eterosessuali”.
L’informazione viene continuamente richiamata ad adeguarsi al nuovo pensiero dominante, che poi è quello vecchio, di un tempo che speravamo di aver superato.
Di fronte a tutto ciò chi reagisce viene guardato con sufficienza. In fondo è esagerato descrivere l’Italia come un Paese razzista, si c’è un po’ di intolleranza e se si soffia sul fuoco scaricando le paure sui migranti o tentando di scambiare più sicurezza con meno libertà in fondo si sta solo facendo campagna elettorale.
Insomma si dice che il Paese è cambiato e che noi non lo capiamo ma si ha paura di dare giudizi di difendere le libertà e i diritti, di sostenere i principi elementari di convivenza. In troppi preferiscono sminuire ciò che sta succedendo.
In troppi sono preoccupati di mettersi controcorrente.
Penso che se la sinistra deve rifondarsi comunque non può farlo a prescindere da tutto ciò, deve dare battaglia senza quartiere coniugando la difesa dei valori, delle libertà e dei diritti con quella dei più poveri e dei più deboli della società.
A costo di essere impopolari dobbiamo contrastare la strada che Salvini e soci indicano al Paese, quella che porta indietro.
È l’unico modo per stare coi ragazzi che hanno riempito le strade italiane per raggiungere il Papa e che hanno testimoniato voglia di condivisione e fratellanza non certo di costruire muri.
Ed è il nostro dovere non accettare di essere subalterni a una idea dell’Italia intollerante, rabbiosa e invidiosa.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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