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Prospettive per il 2014

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Credo sia giusto, nel primo numero di “Zona Nove” del 2014, indicare le priorità per la politica e il Parlamento che penso servano al Paese. Lo faccio augurando a tutti un buon anno nuovo ma soprattutto con l’intenzione di assumere in prima persona impegni per la mia attività in Senato.
Prima di tutto dovremo occuparci di lavoro. Da troppo tempo si indica in quello occupazionale il problema principale per gli italiani, per i giovani che non trovano lavoro, per chi lo ha perso in età matura, per le donne che continuano ad avere meno opportunità degli uomini.
Ora si tratta di fare e fare presto. I risparmi che si stanno realizzando grazie ai tagli delle spese, alla riduzione dello spread, che ci consente di pagare meno il nostro enorme debito pubblico, l'utilizzo pieno dei fondi europei e il probabile concordato con la Svizzera che porterà diversi miliardi allo Stato, tutto ciò dovrà portare alla diminuzione delle tasse per i lavoratori, aumentando il potere d'acquisto e quindi i consumi, e nel taglio delle imposte per le aziende per consentire gli investimenti. Così si potrà tornare a creare nuovi posti di lavoro. A ciò si dovranno aggiungere provvedimenti che favoriscano assunzioni a tempo indeterminato, in particolare per i giovani, premiando le imprese che stabilizzano i lavoratori e, insieme, si dovranno trovare risorse per estendere l’istituzione di un reddito minimo per chi perde il lavoro ed è disponibile a frequentare corsi di formazione pensati per ricollocare le persone in attività che chiedono nuovo personale. Accanto ad investimenti significativi, già operanti per l’istruzione e, in misura minore purtroppo, per la ricerca, queste misure possono trovare un largo consenso in Parlamento e cambiare davvero le cose.
In secondo luogo questo è l’anno decisivo per tagliare in maniera ancora più significativa il costo della politica. Questione decisiva se si vuole riconquistare la fiducia, ormai ridotta all'osso, dei cittadini nella democrazia e nelle istituzioni. Già nei prossimi giorni il Senato sarà impegnato ad approvare definitivamente la cancellazione dei rimborsi elettorali ai partiti (90 milioni di euro) dopo che il testo è stato approvato dalla Camera e tradotto dal Governo in un decreto subito esecutivo. E sempre nei prossimi giorni al Senato sarà approvato il testo definitivo dell’abolizione delle Provincie. Ma si può fare altro, a partire dall’abolizione del Senato che, non solo renderebbe più efficiente il processo legislativo, ma comporterebbe una significativa riduzione dei parlamentari. Presentarsi nel 2015 agli elettori con una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere e a chi vincerà di governare, il superamento del Senato e l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, darebbe una risposta seria alla crisi di fiducia che vive il nostro Paese.
L'altra priorità di cui questo Paese ha assoluto bisogno è quella di un investimento significativo e di riforme legislative che consentano la difesa del territorio, la tutela dell'ambiente, gli interventi necessari a sanare il dissesto idrogeologico che sta provocando, insieme a lutti e tragedie, un impoverimento complessivo del nostro Paese. Una nuova legge sulle aree protette e i parchi, una normativa più stringente sul consumo di suolo che impedisca ulteriore erosione delle aree naturali e agricole e promuova il riuso delle aree dismesse e degli edifici degradati e una ulteriore normativa che, dopo gli ecobonus, promuova l’efficienza energetica, l’uso di energie alternative e riciclabili; sono le cose su qui si sta lavorando e che possono insieme creare occupazione, migliorare la qualità dell'ambiente e delle città e rendere il Paese più sicuro per chi ci vive.
Infine, sarà importante, nei prossimi mesi, migliorare gli strumenti innovativi e, per ora efficaci, messi in campo per prevenire le infiltrazioni mafiose nell'economia e negli appalti pubblici.
In vista di Expo, con a capo la Prefettura, tutte le istituzioni si stanno coordinando per impedire che le mafie possano acquisire appalti, gestire la manodopera, riciclare denaro. I protocolli in essere stanno dando ottimi risultati. L'obiettivo di un Expo mafie free appare realizzabile e potrebbe fare di Milano un modello da esportare per tutte le grandi opere attuali e future.
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