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Pessima conclusione del tentativo di dare una legge elettorale al Paese

Scritto da Fabrizio Barini.

Fabrizio Barini
Intervento a Radio Lombardia (video).

Quella di oggi è stata una pessima conclusione di un tentativo di dare una buona legge elettorale al Paese. Sicuramente la legge elettorale non è una priorità per gli italiani ma va fatta e le regole del gioco vanno scritte insieme e a questo punto c’è anche la necessità di fare in fretta perché ormai la legislatura sta volgendo al termine.
Dopo il referendum del 4 dicembre, è innegabile che questa legislatura abbia perso molto del suo significato perché era nata come una legislatura costituente.
A questo si è aggiunto l’invito del Presidente della Repubblica, che ha cercato di spingere il Parlamento a fare una legge elettorale omogenea per Camera e Senato dopo la sentenza della Corte Costituzionale.
In questo senso c’è stato un tentativo da parte del PD che, oltretutto alla Camera dei Deputati avrebbe anche i numeri per fare da solo la legge elettorale ma non lo ha fatto perché ha ritenuto utile farsi carico della richiesta del Capo della Stato e di mediare per trovare un accordo ampio.
Il PD oltretutto aveva altre proposte rispetto a quella in campo oggi: era per un sistema uninominale e maggioritario che consentisse la sera stessa delle elezioni di sapere chi ha vinto. Dal momento che la proposta di partenza del PD non era possibile che venisse approvata siamo scesi a patti ma se ora qualcuno, anziché mantenere gli accordi presi, fa trappole e tranelli - smascherati poi dalla tecnologia - è bene che si assuma le proprie responsabilità.
Invalidare il voto perché c’è stato un errore tecnico nel mostrare il tabellone non cambierebbe la sostanza del dato politico. La scelta di tornare in Commissione è prendere atto che nell’arco di pochi giorni è cambiato l’orientamento all’interno di M5S o magari non c’è neanche mai stato.
C’è da chiedersi, però, se la parola data vale ancora qualcosa o no per il Movimento Cinque Stelle.

L’episodio dei franchi tiratori finirà come la storia dei 101: diventerà un mito e non si scopriranno mai colpevoli e mandanti
. Nonostante la responsabilità di quanto avvenuto oggi sia del Movimento Cinque Stelle, probabilmente c’è qualcuno anche del PD che non ha votato come avrebbe dovuto e questo mostra, comunque, che non si è percepita l’importanza del traguardo da raggiungere, anche all’interno del partito. Un po’ come è accaduto con il referendum costituzionale. Il PD allora non era riuscito a restare unito: non siamo riusciti a convincere tutti che quella era la prospettiva da dare all’Italia per avere una Costituzione nuova, in grado di modernizzare e velocizzare il Paese e che ci avrebbe allineato alle best pratics europee.
Questa volta, con la legge elettorale, qualcuno ha pensato un po’ di più al suo tornaconto personale invece che al bene Paese e, dopo una discussione trasparente fatta anche in direzione e in streaming, ancora una volta c’è chi ha fatto mancare il proprio appoggio. Capisco il disagio che possono avere alcuni ma non è accettabile continuare in questo modo con un’opposizione interna che in qualche caso (non oggi) boicotta la linea politica di un segretario appena rieletto con il 70% dei consensi.

Andare a elezioni immediatamente prima che si apra la sessione di bilancio, in ogni caso, non sarebbe un grande problema perché ormai i conti sono stati messi in ordine.
C’è una legge di bilancio per il 2017 che produrrà effetti anche nel 2018 già approvata dal Governo e che porterà per le imprese incentivi e politiche molto significative. Grazie ad una legge che riguarda investimenti in economia reale saranno canalizzati dal risparmio privato al mercato 10 miliardi di euro e questa è la più grossa mobilitazione di capitali che si ricordi dagli anni ’90. Questa cifra dovrebbe poi salire a 60 miliardi nell’arco di 5 anni.
Una politica industriale straordinaria, dunque, di cui si parla pochissimo e di cui stanno beneficiando tantissime aziende e anche il Paese in termine di credibilità.
La barca ormai è nella direzione giusta.
Se in parlamento non ci saranno le condizioni e ogni volta che si cercherà di portare a casa la legge elettorale qualcuno, per interesse suo, vuole tirare alla lunga la legislatura, vorrà dire che ce ne faremo una ragione.
Anche all’interno del PD, comunque, adesso occorre chiarirsi su che alleanza si vuole fare in Parlamento per arrivare a costruire la legge elettorale, sapendo che in ogni caso se la si farà a colpi di maggioranza si verrà accusati di questo mentre se si cerca un accordo occorre esser certi di riuscire a portarlo avanti. Se si arriva al decreto sarà per emergenza e perché non c’è stato altro modo. In ogni caso, qualcuno la responsabilità di fare le cose se la deve prendere e finirà che se la prenderà il PD.
Spero che questo alla fine sarà apprezzato dai cittadini perché al momento il PD è l’unica forza politica che cerca di governare.
Domenica alle amministrative si saprà cosa pensano gli elettori.
A mio avviso ciò che ha fatto oggi M5S è tutto finalizzato a un risultato elettorale alle amministrative. Ad oggi, infatti, il Movimento Cinque Stelle è in grosse difficoltà in molti Comuni e, quindi, probabilmente preferiscono cercare di mettere in difficoltà il PD per strappare qualche voto.

Video della trasmissione»»

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