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La sinistra liberale ha rigenerato il PD

Scritto da Michele Salvati.

Michele Salvati"Dopo la sconfitta del referendum e i risultati del governo, percepiti come non eccellenti, il fatto che una parte così ampia del popolo di sinistra riconfermi Renzi a questi livelli è un dato importante. A cui lui deve rispondere".
Ne è convinto Michele Salvati, primo teorico del Pd, che in un'intervista alla Stampa invita l'ex premier a ripensare alla struttura del partito. Le primarie, osserva, "non devono essere un feticcio, ma restano un grande strumento per tastare il polso dell'elettorato potenziale", "vanno usate con opportunismo, quando servono.
E secondo me hanno un senso solo quando coinvolgono molte più persone rispetto al popolo del partito: quasi quasi io metterei una clausola, che il risultato si rispetta solo se ai gazebo si presenta un numero di persone pari a 4 o 5 volte quelle che hanno votato tra gli iscritti". "Dal 2013 per la prima volta, e con la larga riconferma di ieri, la maggioranza del partito è liberale di sinistra". "Questo è, per ora, un successo di Renzi. Che ha avuto una investitura notevole a cui deve rispondere". "Ha avuto un grande successo nel partito: ora lo metta a posto. Il Pd in molte realtà del Paese non esiste o è frutto di notabilati locali. Ripensi alla struttura del partito". Quanto alla tenuta del governo, "credo che Gentiloni abbia con lui un contatto continuo e una tale affinità politica da poter stare abbastanza tranquillo". Sulla legge elettorale, Salvati teme che "l'ipotesi più probabile sia che si vada a votare con le due leggi uscite dalla Consulta. Anche se spero di sbagliarmi: spero non si vada in direzione ancora più proporzionale". "Tra la sinistra rimasta nel Pd e i fuoriusciti c'è una sorta di continuum, poi perché siano usciti non l'ho ancora capito", dice a proposito di Bersani e D'Alema. "Pisapia, di cui ho grande stima, vorrebbe riunire tutto quel nucleo, vedremo se riuscirà e come reagirà Renzi".
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