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Insoddisfacenti risposte della Raggi in Antimafia

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento in Commissione Antimafia durante l'audizione di Virginia Raggi (video).

Ringrazio il sindaco della disponibilità e della lunga esposizione, devo dirle che sono stimolato a discutere di molte questioni che ha toccato – come quella dei rom, o la politica sull'immigrazione – però non sono materia di questa Commissione, chiederò alla Commissione ambiente del Senato di cui faccio parte di convocarla per fare una discussione sul merito della gestione dei rifiuti, perché ho trovato interessanti le cose che ha detto Non le condivido ma mi piacerebbe avere un confronto. Tuttavia, credo che oggi dobbiamo stare su alcune questioni nello spirito di questa convocazione, che è legata non certo alla sua attività, ma ai suoi progetti e agli orientamenti che l'amministrazione capitolina assumerà nei prossimi giorni, dopo tutto quello che c'è stato e che abbiamo affrontato in questa Commissione. Per questo le faccio tre domande, che sono legate agli approfondimenti che abbiamo fatto sulla vicenda di mafia capitale, che ha costituito un problema in questi anni, in modo da capire come l'amministrazione intenda muoversi.
La prima questione riguarda le centrali appaltanti. Lei adesso ha fatto un riferimento all'acquisto di beni e servizi per l'amministrazione, però uno dei temi su cui si sono costruite le condizioni per mafia capitale è il fatto che tra comune, municipalità e società partecipate si arrivava a oltre 200 centrali appaltanti, 200 postazioni in cui si aveva la disponibilità – per dimensioni diverse – di decidere. Su questo vorremmo capire quale sia l'idea dell'amministrazione anche in rapporto alla nuova legge, come intenda intervenire, perché mi pare evidente che mafia capitale e anche molte altre inchieste che si sono sviluppate su Roma hanno dimostrato che questo ha reso il comune di Roma assolutamente permeabile a questi problemi. Penso sia un tema decisivo, l'ho sempre pensato e vorrei capire quali siano i progetti e le idee dell'amministrazione per intervenire su questo. Presidente, sulla questione di Ostia penso che dopo tre mesi il sindaco e l'amministrazione abbiano avuto modo almeno di farsi un'idea rispetto a come operare in quel comune, sapendo che lì c'è una situazione molto grave che abbiamo verificato, che ha portato allo scioglimento del municipio, ma che comunque va oltre e riguarda la gestione degli stabilimenti balneari, riguarda un sistema di illegalità che lì si è formato nel tempo e che appare molto consolidato. Su questo volevo capire se c'erano già delle idee. L'altra cosa è anche un sollecito, perché noi abbiamo fatto diverse riunioni, incontri, audizioni su Ostia, abbiamo sempre capito che lì c'era il problema di attrezzare il municipio dal punto di vista del personale e delle competenze per poter far fronte a un cambiamento che era necessario e per confrontarsi – sapendo che lì c'è stato un duro scontro – anche con la criminalità organizzata. L'ultima cosa riguarda i rifiuti, perché io ho apprezzato – d'altra parte non penso che potesse fare altrimenti – l'asserzione del sindaco rispetto alla necessità di introdurre discontinuità in tutto il sistema, però vorrei capire in cosa consisterà e oggi consiste questa discontinuità.
Intanto le faccio notare una contraddizione, su cui mi piacerebbe lei si esprimesse, nel senso che, se si vuole la discontinuità su un terreno che anche lei ha definito tanto problematico come questo, perché si sceglie un assessore che è stato in questi anni protagonista delle vicende di gestione dei rifiuti a Roma con ruoli di consulenza, ma ruoli importanti, come abbiamo imparato in queste settimane? Questa scelta farebbe pensare che sul tema della discontinuità qui si faccia un inciampo. La presidente poneva un tema serio rispetto alle società di gestione dei rifiuti. Rispetto ad AMA ci interesserebbe sapere qual è il destino che pensate debba avere AMA, se si vada a una ristrutturazione di AMA o ad altro, come si rompano i meccanismi definiti da «parentopoli», che hanno creato zone grigie. Ci sono anche altre questioni, adesso la presidente poneva la domanda su Cerroni, io vorrei capire se vogliate riaprire un controllo anche rispetto a società di gestione che non avete deciso voi. Mi pare ci sia un consorzio a cui avete attribuito più di 600 milioni di lavori, al cui interno ci risulta ci siano anche consorzi, in particolare quello del trasporto, molto chiacchierati.
Non sto dando la responsabilità alla sua amministrazione, perché questo è un appalto che ha fatto chi ha precedentemente diretto AMA, però volevo capire se anche su questi temi voi abbiate intenzione di affrontare la questione per garantire quella trasparenza che si vuole dare ai cittadini.
Le risposte ai quesiti posti dai commissari che oggi il sindaco Raggi ha dato in Commissione Antimafia sono state tutt'altro che soddisfacenti e confermano il giudizio che già avevamo dato.
Su Ostia non esiste ad ora un orientamento dell'amministrazione capitolina per aggredire i nodi su cui si è costruita in quella realtà una illegalità diffusa che ha coinvolto anche le istituzioni: non c'è un'idea su come affrontare il tema delle spiagge libere, dei chioschi e degli stabilimenti balneari illegali. Tema su cui la Raggi, può e deve intervenire subito, senza scaricare su altri il problema e che si aggiunge alle carenze di personale che non consentono al X municipio di funzionare e su cui la sindaca ha solo espresso generiche buone intenzioni.
Sui rifiuti la sindaca non è riuscita a spiegare come lei riesca a conciliare un giudizio molto negativo sulle politiche dei rifiuti a Roma con la scelta di un assessore che ha ricoperto ruoli importanti nella società di gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Sminuire il ruolo della Muraro in Ama o motivare la scelta con le sue conoscenze del passato non sono argomenti convincenti e lasciano troppe zone d'ombra su una vicenda che, proprio per la permeabilità del tema alle illegalità avrebbe bisogno di trasparenza.
Anche nel secondo incontro in Commissione Antimafia, dunque, la Raggi non ha saputo andare oltre alle affermazioni di principio come discontinuità o ripristino della legalità senza spiegare come ha intenzione di fare e senza cancellare le ombre che permangono sulle scelte fatte sui rifiuti e sulla scelta dell'assessore Muraro.

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