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Casa: in mancanza di strategia nazionale interviene il Comune

Scritto da Giuseppe Sala.

"La Casa e' un diritto che va garantito e tutelato. In un periodo storico in cui manca una strategia a livello nazionale, non di questo governo ma e' un problema storico, l'ultimo piano Casa risale a 70 anni fa, per la realizzazione di abitazioni a costi accessibili, il Comune di Milano ha deciso di intervenire per rispondere con concretezza ai bisogni di tante persone, famiglie e lavoratori che fanno fatica a sostenere i costi attuali dell'abitare in citta'". Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuseppe Sala in occasione della presentazione del piano straordinario Casa approvato oggi dalla Giunta.
"Milano - ha spiegato - storicamente una citta' accogliente e inclusiva, luogo di opportunita' di crescita personale e professionale.
E vuole continuare a esserlo. Grazie ai nuovi alloggi sociali, a canone calmierato, che realizzeremo nell'ambito del piano straordinario per la Casa potremo garantire a un'ampia fascia della popolazione di restare a Milano e di arrivare da fuori". Il Piano si focalizza sugli alloggi in locazione e si articola su due fronti: la riqualificazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, attraverso il reperimento di risorse utili alla manutenzione di quelli sfitti per aumentarne le disponibilita'; e lo sviluppo prioritario di abitazioni in regime di Edilizia Residenziale Sociale Calmierata (Ersc).
Nella prima fase, il Comune di Milano mette a disposizione circa 300 mila metri quadrati di aree a valore simbolico o cedendo il diritto di superficie, dando avvio a un modello attuativo innovativo e a una nuova metodologia di collaborazione con il settore privato. In base all'accessibilita' ai servizi e al trasporto pubblico, all'impatto ambientale degli interventi e alla ricaduta positiva che un'operazione del genere puo' avere sui quartieri, sono stati individuati in questa fase 21 siti: via Giolli, via Trevi, via Pitagora, via Bovisasca, via Esterle, via Quinto Romano, via De Notaris, via de Lemene, via Zama/via Salomone, viale Certosa, piazza Abbiategrasso, piazzale Martesana, via Demostene, Pompeo Leoni, via Betti/Cechov, Porto di Mare, via Sant'Elia (ex Palasharp), via San Romanello, via Medici del Vascello, via Gatto/via Cavriana e via Balsamo Crivelli. Per l'attuazione del Piano, il Comune si impegna inoltre a valutare ulteriori aree di sua proprieta' nell'hinterland, lungo le direttrici della metropolitana e delle linee ferroviarie, aprendo interlocuzioni con le Amministrazioni dei Comuni di Cologno Monzese, Gessate, Garbagnate Milanese e Senago. E' intenzione dell'Amministrazione individuare, successivamente, ulteriori aree, immobili in disuso, parcheggi, nodi di interscambio o mercati, al fine di incrementare l'offerta di residenza in locazione permanente a canoni calmierati e di alloggi per studenti a costi accessibili.
Circa 300mila metri quadrati di aree comunali da mettere a disposizione e un obiettivo di lungo periodo: realizzare 10mila alloggi a costi accessibili, per chi abita a Milano e nella città metropolitana, entro i prossimi 10 anni. Prende il via il piano straordinario per la casa del Comune di Milano. A presentarlo, oggi, sono stati il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l'assessore alla Casa Guido Bardelli, al termine della riunione di Giunta che ha approvato la delibera di indirizzo politico.
"La casa è un diritto che va garantito e tutelato -ha detto il sindaco Giuseppe Sala-. In un periodo storico in cui manca una strategia a livello nazionale per la realizzazione di abitazioni a costi accessibili, il Comune di Milano ha deciso di intervenire per rispondere con concretezza ai bisogni di tante persone, famiglie e lavoratori che fanno fatica a sostenere i costi attuali dell'abitare in città. Milano è storicamente una città accogliente e inclusiva, luogo di opportunità di crescita personale e professionale. E vuole continuare ad esserlo. Grazie ai nuovi alloggi sociali, a canone calmierato, che realizzeremo nell'ambito del piano straordinario per la casa potremo garantire a un'ampia fascia della popolazione di restare a Milano e di arrivare da fuori".
Il piano si focalizza sugli alloggi in locazione e si articola su due fronti: la riqualificazione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, attraverso il reperimento di risorse utili alla manutenzione di quelli sfitti per aumentarne le disponibilità; e lo sviluppo prioritario di abitazioni in regime di Edilizia residenziale sociale calmierata (Ersc), vale a dire alloggi in locazione permanente con canoni che non superino il valore di 80 euro/mq anno, così da rispondere al fabbisogno abitativo della fascia media della popolazione, con reddito tra 1.500 e 2.500 euro/mese.
Allo scopo di contrastare l'emergenza casa a Milano, il Comune, attraverso una collaborazione tra pubblico e privato, mira alla costruzione, entro i prossimi 10 anni, di 10mila nuovi alloggi a costi accessibili in aree urbanizzate e servite dai mezzi pubblici, 21 comunali e altre quattro fuori dal perimetro di Milano. Sul totale degli appartamenti, 6.500 verranno costruiti entro il perimetro della città e 3.500 nelle zone limitrofe. È una delle azioni del piano straordinario per la casa del Comune di Milano, presentato oggi a Palazzo Marino dal sindaco Giuseppe Sala e dall'assessore alla Casa Guido Bardelli, al termine della riunione di Giunta che ha approvato la delibera di indirizzo politico. Il piano si focalizza sugli alloggi in locazione e si articola su due fronti: la riqualificazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp), attraverso il reperimento di risorse utili alla manutenzione di quelli sfitti per aumentarne le disponibilità e, come nel caso dei nuovi 10mila appartamenti, lo sviluppo prioritario di abitazioni in regime di Edilizia Residenziale Sociale Calmierata (Ersc). Ovvero alloggi in locazione permanente con canoni che non superino il valore di 80 euro al metro quadro anno, così da rispondere al fabbisogno abitativo della fascia media della popolazione, con reddito tra 1500 e 2500 euro al mese.
In queste aree il Comuna punta a "mantenere la nuda proprietà e concedere in diritto di superficie prolungato sull'area, sviluppando una partnership pubblico-privato", ha spiegato l'assessore Bardelli, precisando che il Comune sta guardando "con molto interesse ai soggetti che sono stati protagonisti dell'housing sociale a Milano". In base all'accessibilità ai servizi e al trasporto pubblico, all'impatto ambientale degli interventi e alla ricaduta positiva che un'operazione del genere può avere sui quartieri, sono stati individuati in questa fase 21 siti: via Giolli, via Trevi, via Pitagora, via Bovisasca, via Esterle, via Quinto Romano, via De Notaris, via de Lemene, via Zama/via Salomone, viale Certosa, piazza Abbiategrasso, piazzale Martesana, via Demostene, Pompeo Leoni, via Betti/Cechov, Porto di Mare, via Sant'Elia (ex Palasharp), via San Romanello, via Medici del Vascello, via Gatto/via Cavriana e via Balsamo Crivelli. Palazzo Marino ha già individuato le prime quattro aree da cui partire subito: via San Romanello (circa 7mila mq), via Sant'Elia (circa 18mila mq), via Demostene (circa 4.500 mq) e Porto di Mare (circa 144mila mq). "Da sole, queste quattro aree coprono più del 50 per cento della superficie complessiva messa a disposizione nella prima fase: andremo a costruire ben 3mila appartamenti a prezzi calmierati", ha aggiunto Bardelli. L'auspicio è di partire con i cantieri di tutte le altre zone entro i prossimi 10 anni.
Per l'assegnazione, invece di procedere con un bando tradizionale, "procederemo entro dicembre con una manifestazione di interesse sulle prime aree, dando 60 - 90 giorni per rispondere. Sarà il punto più cruciale perché in quel momento capiremo se il mondo della società civile, della cooperazione, è in grado e vuole accettare questa sfida - noi siamo ottimisti - e, dopodiché, ci daremo sicuramente altri mesi per una trattativa finale. Confido che, sulle aree già urbanizzate, il tutto possa svolgersi in tempi molto rapidi". Inoltre, nella delibera di giunta "si esprime la volontà di cedere queste aree anche gratuitamente pur di avere questi alloggi in affitto permanente e a prezzo calmierato - ha puntualizzato poi l'assessore - . Vedremo quale sarà il piano economico finanziario che i soggetti ci presenteranno. Siamo disposti ad arrivare fino a un prezzo gratuito, se il piano economico finanziario ci dimostrerà che questo è necessario per sostenere l'intera operazione di bonifica, che potrebbe essere in conto prezzo sulla parte di residenza di proprietà che queste aree hanno al loro interno ai sensi del Pgt.
Questa è una valutazione che faremo "caso per caso. In ambito di nuova edilizia, oltre ai 10mila nuovi alloggi Ersc, il Comune si muove su un altro fronte: la costruzione, da parte di soggetti privati, "di altri 8mila alloggi in edilizia convenzionata, a prezzi inferiori a quelli di mercato ma comunque superiori a quelli di cui stiamo parlando oggi", massimo 80 euro al metro quadro all'anno. Saranno dislocati in aree come gli ex scali ferroviari o l'ex Macello e si tratta di progetti "già in fase di istruttoria".
Inoltre, questo piano, ha concluso Bardelli, "non abbandona le case popolari", ovvero gli alloggi Erp, "un patrimonio che ha grossissimi problemi di manutenzione e che quindi speriamo che da una riorganizzazione potremo riequilibrare, incentivare e migliorare" anche, se fosse necessario, "con parziali alienazioni".
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