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Troppa ipocrisia da Confindustria

Scritto da Tito Boeri.

Intervista della Stampa a Tito Boeri (pdf).

Tito Boeri si batte da anni "per un salario minimo" perché esiste "una quota consistente di lavoratori che ha stipendi molto bassi se non addirittura da fame". Lo ha detto l'economista e docente dell'Università Bocconi in un'intervista a La Stampa nella quale sottolinea che ci sono datori di lavoro che pagano "donne, giovani e migranti ben al di sotto del valore di ciò che producono e la contrattazione collettiva non è in grado di affrontare questi problemi".
Boeri chiama in causa anche Confindustria, che "non può girarsi dall'altra parte". "Sicuramente è un problema che riguarda soprattutto le piccole imprese sempre meno rappresentate da Confindustria. Ma anche per le grandi, per favore, togliamo il velo dell'ipocrisia: molte grandi imprese ricorrono ad aziende esterne, di cui sono spesso gli unici committenti, che pagano i propri lavoratori 5 euro l'ora" ha evidenziato Boeri.
I 9 euro l'ora proposti dalle opposizioni in Parlamento per l'ex presidente dell'Inps potrebbero però essere una base troppo alta. "È sbagliato a questo stadio proporre dei livelli del salario minimo. Non abbiamo sufficienti informazioni e non è serio sparare numeri a casaccio solo per guadagnarsi un po' di popolarità. Saggio inoltre partire bassi e poi gradualmente aumentare il salario minimo monitorando cosa succede all'occupazione. È quanto fatto in Germania e nel Regno Unito che si sono anche basati su analisi approfondite del mercato del lavoro. Nel grande svantaggio di non avere sin qui introdotto il salario minimo abbiamo il vantaggio di poter imparare dall'esperienza degli altri paesi. Si istituisca anche da noi una commissione bassi salari che formuli proposte al Parlamento".
"La scelta è complessa perché se si indica un livello troppo basso il salario minimo non serve a niente, se il livello è troppo alto rischia di distruggere i posti di lavoro proprio tra quelle fasce deboli e vulnerabili che si vorrebbe invece aiutare. Per scegliere un livello appropriato occorre mettere insieme le diverse fonti disponibili: i dati dell'Inps, dell'Istat, dell'Agenzia delle entrate e gli studi sul lavoro sommerso" ha concluso.
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