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La Civica Scuola di Cinema compie 70 anni

Scritto da La Stampa.

Articolo pubblicato da La Stampa.

I vecchi allievi della Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti” ci saranno quasi tutti, anche i più famosi: Maurizio Nichetti, Roberta Torre, Michelangelo Frammartino, Gianluca Fumagalli, Marina Spada, Tonino Curagi e Anna Gorio, di sicuro, poi chissà. Molti di loro in realtà non l’hanno mai davvero lasciata: chi è restato come docente (Spada, per esempio) e chi l’ha diretta (Nichetti, per anni). L’evento che li vede riuniti, vecchie e giovani leve, è di quelli da evidenziare in rosso sul calendario: il 2 novembre la Scuola infatti compie 70 anni con una giornata di festa aperta agli allievi (attuali, ex, aspiranti) e alla cittadinanza degli appassionati di cinema: l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.
Si parte con “gli anziani” che ricordano i tempi in cui frequentarono, mentre vengono proiettati rari filmati provenienti dall’archivio storico della Scuola. Tra gli altri si vedranno “Il cinema nel cinema è il cinema per il cinema” del 1978 diretto da Gianluca Fumagalli e interpretato da Silvano Cavatorta, prima allievo, poi docente nonché fondatore di Filmmaker, e “MI/MA – Milano/Manhattan” del 2008, da un’idea di Gino e Michele, con Claudio Bisio, lui allievo della Civica ma “Grassi”, di recitazione, che presta la voce per narrare un’inedita Milano messa a confronto con la New York di Allen. Finito il momento del ricordo, “in alto i calici” quindi tutti in pista con il dj-set di MasterMind, e apertura delle aule della “VR Experience”.
Inizialmente solo serale e pensata molto in funzione televisiva, la Civica ha cambiato pelle negli anni, con l’aggiunta di nuovi corsi e dipartimenti, animazione, documentario, pubblicità, cinema (è del 2000), realtà virtuale: ora rilascia una Laurea triennale in “Arte e tecnologia del cinema e dell’audiovisivo”, ma organizza anche master e corsi intensivi ad alta specializzazione.
L’ultimo direttore è Minnie Ferrara: nel momento in cui celebra la storia passata, le chiediamo del futuro: «Il nostro intento è offrire una preparazione sempre più approfondita e strutturata, provando a intercettare le nuove professionalità di cui il settore dell’audiovisivo ha necessità ma di cui manca il personale formato», spiega Ferrara. Il cuore della “Luchino Visconti” è il triennale “Arte e tecnologia del cinema e dell’audiovisivo”, che «Fornisce le figure classiche del cinema, ma da solo non basta. Cinema e tv chiedono sempre nuove competenze. Noi gliele diamo. Quest’anno, per esempio, abbiamo istituito due nuovi corsi: “Recitazione per il cinema e la serialità”, in collaborazione con la Civica Scuola di Recitazione “Paolo Grassi”, e in “VFX Supervisor”. Inoltre abbiamo lanciato il bando per la seconda edizione del master in “Series Development”, i cui primi diplomi sono stati consegnati il 7 ottobre».
Il mondo della serialità è in una fase di grande espansione e trasformazione: ci sono sceneggiatori, registi e tecnici «ma – continua Ferrara – manca chi sappia come impostare e organizzare, ovvero sviluppare una serie tra il momento della scrittura e l’inizio delle riprese. Abbiamo fatto una partnership con Netflix che ha messo a disposizione borse di studio, professionisti che fungessero da docenti e i suoi set (come per altro hanno fatto tutti i maggiori player del settore). Chi ha frequentato la prima annualità ha subito trovato lavoro».
Per quanto riguarda “Recitazione per il cinema e la serialità”: «La formazione delle nuove leve attoriali è di tipo teatrale, che è ben diverso dal recitare davanti a un obiettivo. C’è bisogno di maggiore naturalezza. Le case di produzione e i casting director la esigono, ma i ragazzi fanno fatica, nessuno gliel’ha mai insegnata».
L’altra novità, infine, è il corso in “VFX Supervisor”: anche qui c’è una importante partnership, con Anica Academy, tanto che si terrà a Roma. Nel 2023-24 dovrebbe poi aggiungersi «un master per “Archive Producers”, figura richiesta dalla crescita nell’uso dei materiali d’archivio: serve sia per la loro repertazione sia per la richiesta dei diritti».
Nei giorni del compleanno, però, è ad altro e molto oltre che Ferrara confessa di sognare e pensare: «La creazione di un Politecnico delle Arti, grande casa comune che riunifichi in un’unica sede i quattro dipartimenti della Civica ora dispersi per la città. Ci stiamo lavorando».
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