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La caduta delle ideologie non è necessariamente un male

Scritto da Rosa Aimoni.

Rosa AimoniArticolo pubblicato da ReportOnline.

Spesso si parla della caduta delle ideologie, e del fatto che essa abbia provocato il crollo dei punti di riferimento sociali, morali e politici.
Ho recentemente assistito ad un dibattito, durante il quale si sosteneva la palese vuotezza del pensiero contemporaneo e la conseguente insostanzialità dell'azione politica provocate proprio dalla mancanza di ideologie. Ma, se si affronta la riflessione in maniera più approfondita, si può arrivare a mettere in dubbio che la caduta delle ideologie sia necessariamente un male.
Per prima cosa, mancanza di ideologia non significa necessariamente assenza di valori, e forse, specie nell'ambito politico, il venir meno delle ideologie può essere anche un bene. Tentiamo di capire il perché.
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Regionali, quanti avvisi

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Articolo pubblicato su Lettera 43.

Non è una novità. Fra i vincitori di queste elezioni c'è l'astensionismo, fatto che non può che preoccupare chi crede nella democrazia rappresentativa, la cui crisi dura ormai da un po' di tempo, senza che vi siano segnali di controtendenza. L'Italia sta uscendo dalla recessione, si inverte finalmente il trend negativo per l'occupazione giovanile, che ritorna a crescere, persino il Pil mostra segnali di vita, ma la partecipazione dei cittadini al voto rimane attorno al 50%.
POLITICA SEMPRE UGUALE. Le cause sono molteplici, e non tutte leggibili con facilità: stanchezza per una politica sempre uguale a se stessa, crisi dei partiti, questione morale, corruzione diffusa, crisi economica, e, forse, anche candidature non sempre azzeccate. E si potrebbe continuare, ma non voglio fare come quelli che criticano il giorno dopo e, come si suol dire, sparano sulla Croce Rossa.
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Commenti al risultato elettorale di fine maggio

Scritto da Emanuele Fiano, Marina Sereni, Luigi Zanda, Lorenzo Gaiani, Piero Fassino.

Emanuele Fiano
Raccogliamo qui alcuni commenti ai risultati elettorali di Emanuele Fiano, Marina Sereni, Luigi Zanda, Piero Fassino e Lorenzo Gaiani.

Emanuele Fiano (Capogruppo PD in Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati e Segreteria Nazionale PD con delega a Sicurezza e Riforme): Governare significa fare e cambiare. E questo non è sempre popolare. Di certo è forte il disagio nel Paese per la crisi ancora in corso, per i problemi del lavoro e certamente questo produce astensionismo e contemporaneamente la paura per la sicurezza e i temi dell'immigrazione producono voti per la Lega. Segnali che devono essere ascoltati e letti con attenzione e profondità per migliorare il nostro governo delle città e del Paese.
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Le elezioni, il PD e i territori

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliÈ utile fare alcune valutazioni politiche rispetto al risultato delle elezioni regionali che si sono appena svolte. A mio avviso, emerge in modo chiaro che è centrale accelerare il lavoro che ha costruito la commissione guidata dal Vicesegretario del PD Lorenzo Guerini e dal Presidente Matteo Orfini sulle regole interne. In discussione c’è sicuramente il rapporto del Segretario con le minoranze interne ma anche alcuni nodi da sciogliere su vicende concrete, in particolare sulla riforma della scuola e sulla riforma del Senato. Su queste riforme, l’orientamento di Matteo Renzi è quello di riaprire in parte la discussione, concentrandosi su alcuni punti (in particolare per ciò che concerne la riforma del Senato perché sulla scuola alcune modifiche sono state già apportate alla Camera dei Deputati). Resta che l’idea di base è quella di non prolungare all’infinito le discussioni.
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