
La battaglia del governo Meloni contro la mafia non va oltre le ricorrenze
Articolo di Franco Mirabelli pubblicato su Domani.
Certamente il governo Meloni non può essere accusato di non parlare di mafia. Non c’è ricorrenza che non sia celebrata o vittima che non venga doverosamente ricordata e dall’altra parte non si perde occasione per rivendicare il merito di aver salvato il 41 bis e l’ergastolo ostativo, cosa peraltro discutibile, dato che il testo approvato su questo, per recepire i rilievi della Corte Costituzionale, è del tutto identico a quello, sostenuto da tutte le forze politiche, che nella scorsa legislatura non è andato a buon fine solo per lo scioglimento anticipato delle Camere.
Certamente il governo Meloni non può essere accusato di non parlare di mafia. Non c’è ricorrenza che non sia celebrata o vittima che non venga doverosamente ricordata e dall’altra parte non si perde occasione per rivendicare il merito di aver salvato il 41 bis e l’ergastolo ostativo, cosa peraltro discutibile, dato che il testo approvato su questo, per recepire i rilievi della Corte Costituzionale, è del tutto identico a quello, sostenuto da tutte le forze politiche, che nella scorsa legislatura non è andato a buon fine solo per lo scioglimento anticipato delle Camere.

Il nostro tempo

Aumentare il Fondo sanitario di 4 miliardi l’anno nel prossimo quinquennio
Intervista di Quotidiano Sanità a Marina Sereni.
Si torni ad investire in sanità o potrebbe sparire il Servizio sanitario nazionale universalistico per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Servono 4 miliardi l'anno per i prossimi cinque anni per potersi riallineare almeno con la media Ocse. L'altra emergenza da affrontare è quella del personale migliorando le loro remunerazioni e condizioni di lavoro. Stop al fenomeno dei gettonisti in corsia. Questa la ricetta della responsabile sanità del PD, Marina Sereni, che in questa intervista a Quotidiano Sanità traccia le priorità dei dem in vista della prossima legge di Bilancio.
Si torni ad investire in sanità o potrebbe sparire il Servizio sanitario nazionale universalistico per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Servono 4 miliardi l'anno per i prossimi cinque anni per potersi riallineare almeno con la media Ocse. L'altra emergenza da affrontare è quella del personale migliorando le loro remunerazioni e condizioni di lavoro. Stop al fenomeno dei gettonisti in corsia. Questa la ricetta della responsabile sanità del PD, Marina Sereni, che in questa intervista a Quotidiano Sanità traccia le priorità dei dem in vista della prossima legge di Bilancio.

I nodi vengono al pettine
Articolo di Piero Fassino.
Nonostante l'assertivo ottimismo della Presidente Meloni e della sua maggioranza, sull'azione di governo si stanno concentrando nuvole dense e grigie.
Il Ministro Giorgetti si è incaricato di gelare i troppi annunci di una legge di bilancio espansiva. In realtà il deficit corre verso il 5% e nelle casse dello Stato non ci sono le risorse per tutte le velleitarie promesse propinate agli italiani in questi mesi.
Nonostante l'assertivo ottimismo della Presidente Meloni e della sua maggioranza, sull'azione di governo si stanno concentrando nuvole dense e grigie.
Il Ministro Giorgetti si è incaricato di gelare i troppi annunci di una legge di bilancio espansiva. In realtà il deficit corre verso il 5% e nelle casse dello Stato non ci sono le risorse per tutte le velleitarie promesse propinate agli italiani in questi mesi.

Quando si aprono le porte di un carcere per un adolescente, lo Stato ha già perso
Articolo di Michela Di Biase pubblicato da Huffington Post.
I tragici fatti di Caivano hanno scosso la coscienza del Paese. La violenza perpetrata da un gruppo di minori ai danni di due coetanee ci ha lasciati sgomenti. Come purtroppo è capitato anche in passato, davanti a questi episodi la destra ha reagito parlando di sicurezza, di carcere, di repressione, omettendo colpevolmente di andare alle radici del problema.
I tragici fatti di Caivano hanno scosso la coscienza del Paese. La violenza perpetrata da un gruppo di minori ai danni di due coetanee ci ha lasciati sgomenti. Come purtroppo è capitato anche in passato, davanti a questi episodi la destra ha reagito parlando di sicurezza, di carcere, di repressione, omettendo colpevolmente di andare alle radici del problema.